Secondo le stime dell'Fmi, nel 2023 la crescita in Europa nel complesso rallenterà all'1,3% dal 2,7% del 2022, e migliorerà all'1,5% nel 2024. "Dopo aver affrontato con successo le sfide della pandemia e lo shock dei prezzi dell'energia innescato dalla guerra della Russia in Ucraina, l'Europa si trova ad affrontare il difficile compito di ripristinare la stabilità dei prezzi garantendo al tempo stesso una crescita forte sul lungo termine", scrive il Fondo monetario internazionale nel suo Regional Economic Outlook per l'Europa, rimarcando tuttavia come l'inflazione sia "in graduale calo".
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"Importante per l'Italia avviare un percorso favorevole alla crescita" -
Il direttore del Dipartimento europeo dell'Fmi, Alfred Kammer, si è soffermato sulla situazione in Italia. "Abbiamo consigliato al governo italiano di anticipare l'aggiustamento e di essere più ambizioso, nonché di pensare anche a riforme di bilancio strutturali e favorevoli alla crescita, che non sono previste nella bozza di bilancio 2024", ha spiegato. Per l'Italia "sarà importante avviare un percorso favorevole alla crescita e aumentare la produttività, questa è la questione chiave. Pertanto sosteniamo un aggiustamento di bilancio favorevole alla crescita".
Le stime di crescita del Pil italiano nel 2023 e 2024 -
I numeri relativi al nostro Paese confermano le stime di crescita pubblicate a ottobre: +0,7% per il 2023 e il 2024, nel quadro della generale frenata dell'economia europea. L'inflazione è attesa al 6% per il 2023, per poi registrare un netto calo al 2,6% nel 2024. Ora "l'Italia deve lavorare duro per spendere bene i fondi del Next Generation Eu", ha aggiunto Kammer, sottolineando che Roma "si è trovata ad affrontare i problemi che molti Paesi stanno riscontrando in termini di limiti di capacità nell'attuazione" del piano. Queste difficoltà "dovrebbero essere risolte perché il Next Generation Eu sarà importante e darà impulso alla crescita nel breve e nel medio termine".
"Ciclo di inasprimento dei tassi si avvicina alla fine" -
Sul fronte tassi, "la politica monetaria si sta avvicinando alla fine del ciclo di inasprimento. Si prevede un moderato consolidamento fiscale nel 2023, in ripresa nel 2024", indica il Fondo. "La storia suggerisce che sono necessari diversi anni affinché l'inflazione ritorni a livelli normali dopo un episodio inflazionistico. Mantenere un orientamento di politica monetaria restrittiva è fondamentale per garantire il ritorno dell'inflazione al target entro un arco di tempo ragionevole" e "molte banche centrali dovranno mantenere tassi di riferimento elevati per un certo periodo".