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Hezbollah, il leader Nasrallah: "I morti di Gaza sono martiri | Pronti al sacrificio, siamo in guerra già dall'8 ottobre"

"Sacra l'azione del 7 ottobre: decisa al 100% dai palestinesi. Legittimo combattere l'occupante sionista. Usa responsabili dei crimini israeliani. Difendere la popolazione di Gaza è un atto di umanità"

Tutte le vittime di Gaza sono "martiri, si stanno muovendo verso un altro mondo enunciato dai profeti, ora sono là dove non ci sono dittature e non ci sono sionisti". Lo ha affermato il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, aggiungendo: "Dobbiamo essere tutti consapevoli che combattere Israele è un chiaro esempio della causa di Dio. Il nostro dovere è dare tutto, credere in questa chiamata, siamo pronti al sacrificio, a dare tutto". E ancora: "Sacra l'operazione del 7 ottobre. Noi siamo in guerra già dall'8 ottobre".

Tgcom24

"Sacra l'operazione del 7/10, decisa al 100% dai palestinesi"  "L'operazione sacra e grande del 7 ottobre è stata frutto di una decisione presa al 100% dai palestinesi - ha sottolineato il leader di Hezbollah -. La decisione non è stata condivisa con altre fazioni della resistenza islamica. Loro hanno deciso e loro hanno eseguito". Nasrallah è intervenuto da una località non meglio precisata e il suo discorso pubblico è andato in onda in diretta tv in occasione della Festa dei martiri caduti sulla via di Gerusalemme, cioè i 60 combattenti di Hezbollah uccisi dal 7 ottobre a oggi. 

"In guerra dall'8 ottobre  "Alcuni si aspettavano che io oggi annunciassi la guerra. Ma siamo già in guerra. Dall'8 ottobre", ha chiarito Nasrallah, riferendosi all'inizio delle ostilità tra Hezbollah e Israele, appunto l'8 ottobre. E ha aggiunto: "Da quel giorno la resistenza islamica in Libano è attivamente impegnata in una battaglia tangibile, la cui piena gravità è veramente comprensibile solo a coloro che si trovano fisicamente nella regione di confine" tra Israele e Libano. 

"Guerra più ampia? Una possibilità"  Riferendosi poi alle operazioni alla frontiera con il Libano, ha detto che stanno causando "paura a livello del comando politico e militare del nemico, così come tra gli americani, perché c'è il timore che questo fronte possa portare a un'ulteriore escalation o a una guerra più ampia. Questa è una possibilità e il nemico deve averla in mente. Fareste l'errore peggiore se tentaste un'offensiva contro il Libano". 

"Resistere al nemico occupante"  Inoltre il leader ha chiarito che "non c'è altra scelta se non resistere al nemico occupante e compiere sacrifici. I sacrifici palestinesi avranno un grande impatto nel futuro dell'intera regione del Medioriente e nuove prove dimostrano che civili israeliani sono stati uccisi dall'esercito dello Stato ebraico il 7 ottobre, non Hamas. Il nemico israeliano annuncia obiettivi contro la resistenza che non è in grado di raggiungere. Israele non riesce a imparare le lezioni dai precedenti incontri con la resistenza". Le azioni "contro Israele - ha ripreso - hanno costretto il nemico a schierare un terzo di tutte le sue forze armate, comprese le unità di elite, al fronte nord". 

"Battaglia legittima contro l'occupante sionista"  E ancora: "La nostra battaglia è pienamente legittima, dal punto di vista legale e religioso, contro l'occupante sionista. Difendere oggi la popolazione di Gaza rappresenta un atto di umanità. Quanti restano in silenzio sui crimini israeliani contro Gaza devono ripensare alla propria umanità. Il nostro primo obiettivo deve essere mettere fine alla guerra a Gaza, il secondo assicurarci la vittoria della resistenza". 

"Usa responsabili per i crimini di Israele a Gaza"  Nasrallah ha poi sottolineato che "l'Iran sostiene apertamente i movimenti di resistenza in Libano, in Palestina e nella regione, ma non esercita alcun controllo sulla loro leadership". E ha continuato: "Gli Stati Uniti devono essere considerati responsabili per i crimini perpetrati da Israele a Gaza".

Agli Usa: "Le vostre minacce non ci spaventano"  Poi, sempre in riferimento agli Usa: "Le vostre flotte nel Mediterraneo non ci fanno e non ci faranno mai paura". E ha anche assicurato che la sua milizia non si sente scoraggiata per gli avvertimenti di Washington di rimanere fuori dalla guerra tra Israele e Hamas. Il movimento sciita filo-iraniano, ha dichiarato, già impegnato in un conflitto "senza precedenti" con Israele al confine meridionale, è pronto a "qualsiasi opzione", incluso lo scoppio di una guerra con gli Stati Uniti. "Gli americani hanno minacciato di bombardare non solo Hezbollah in Libano, ma anche l'Iran. Dico agli americani che le minacce e le intimidazioni sono vane. Abbiamo preparato tutto per affrontarvi, siamo pronti. Americani, ricordate le vostre sconfitte in Libano, Iraq e il vostro umiliante ritiro dall'Afghanistan. Chiunque voglia prevenire una guerra da parte degli Usa deve porre fine all'aggressione a Gaza. Nel caso scoppiasse la guerra, sarà una guerra di lotta per la perseveranza". 

Ai leader arabi: "Basta petrolio a Israele"  Nasrallah si è poi rivolto a tutti i leader dei Paesi petroliferi arabi dicendo loro: "Non date più petrolio a Israele. Non vi chiediamo di mandare i soldati, ma di avere il minimo di onore e di cessare di inviare petrolio a Israele". 

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