BOZZA DEL GOVERNO

Piano Mattei per l'Africa, sarà quadriennale e con cabina di regia

Il decreto legge, in sette articoli, delinea strategie e governance

"Un nuovo partenariato tra Italia e Stati del Continente africano": è l'obiettivo messo nero su bianco nella bozza del Piano Mattei, un decreto legge in sette articoli che istituisce tra le altre cose un'apposita cabina di regia, presieduta dal presidente del Consiglio e composta dal ministro degli Esteri (vicepresidente), dagli altri ministri, dal presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, da Cassa depositi e prestiti e Sace. Il Piano ha durata quadriennale e può essere aggiornato anche prima della scadenza.

© Tgcom24

Concretizzare la collaborazione tra Italia e Stati africani -

 Con il decreto legge, che approderà venerdì in Cdm, il governo vuole sottolineare l'urgenza di dare concretezza, definendo strategie e governance, alla collaborazione annunciata nei mesi scorsi tra Italia e Stati del Continente africano, anche durante un viaggio di Giorgia Meloni in Etiopia. Una collaborazione che punta, secondo quanto si legge nella bozza, da una parte a "promuovere lo sviluppo economico e sociale" dell'Africa e dall'altra a "prevenire le cause profonde delle migrazioni irregolari" su cui il premier è tornato nella telefonata-tranello dei due comici russi criticando anche l'inazione dell'Ue.

Da energia a migranti, tutela e promozione della sicurezza nazionale -

 Il Piano, lanciato dal premier Meloni durante la sua visita in Algeria, guarda al "coordinamento" delle iniziative, oltreché pubbliche, "private, anche finanziate o garantite dallo Stato italiano, rivolte a Stati del Continente africano" e mira a inserirsi nella "più ampia strategia italiana di tutela e promozione della sicurezza nazionale in tutte le sue dimensioni, inclusa quella economica, energetica, climatica, alimentare e del contrasto ai flussi migratori irregolari".

Il Piano Mattei proposto dal governo Meloni avrà durata quadriennale -

 Il Piano Mattei avrà durata quadriennale e potrà essere aggiornato anche prima della scadenza. Tra gli ambiti di intervento fa riferimento ai seguenti settori: "Cooperazione allo sviluppo, promozione delle esportazioni e degli investimenti, istruzione e formazione professionale, ricerca e innovazione, salute, agricoltura e sicurezza alimentare, approvvigionamento e sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, incluse quelle idriche ed energetiche, tutela dell'ambiente e adattamento ai cambiamenti climatici, ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture anche digitali, valorizzazione e sviluppo del partenariato energetico anche nell'ambito delle fonti rinnovabili, sostegno all'imprenditoria e in particolare a quella giovanile e femminile, promozione dell'occupazione, prevenzione e contrasto dell'immigrazione irregolare".

Piano Mattei, il progetto e la cabina di regia -

 Viene istituita una cabina di regia "presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri e composta dal ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, con funzioni di vicepresidente, e dagli altri ministri, dal presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, dal direttore dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, dai presidenti dell'Ice-Agenzia italiana per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, della Cdp e della società Sace".

Il ruolo di imprese, atenei e terzo settore -

 Della cabina di regia, che sarà convocata e presieduta dal vicepresidente su delega del premier, faranno pure parte "rappresentanti di imprese a partecipazione pubblica, del sistema dell'università e della ricerca, della società civile e del terzo settore, rappresentanti di enti pubblici o privati, esperti nelle materie trattate, individuati con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, adottato entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto".

Quale era il Piano Mattei originale e cosa significa per l'Africa? -

 Il Piano Mattei era un progetto di cooperazione economica tra l'Italia e i Paesi africani produttori di petrolio, ideato negli anni '50 dall'allora presidente dell'Eni Enrico Mattei. L'obiettivo era di favorire lo sviluppo industriale e sociale dell'Africa, garantendo al contempo la sicurezza energetica dell'Italia. Il piano prevedeva la creazione di società miste tra l'Eni e le compagnie petrolifere nazionali africane, la condivisione degli utili e degli investimenti, il rispetto della sovranità e dell'ambiente dei paesi ospitanti.

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