Mattarella autorizza l'invio alle Camere

Manovra bollinata, 109 articoli: confermata cedolare secca al 26% | Il governo trova la quadra: in Parlamento non ci saranno emendamenti

Accolte le istanze di Forza Italia: "Soddisfatti per l'accordo raggiunto". Intesa sugli affitti brevi, passa il codice identificativo. Niente Iva al 22% per i pannolini, dal 2024 sarà al 10%

I partiti di maggioranza hanno trovato la quadra sulla Manovra, confermando "la volontà di procedere speditamente all'approvazione della Legge di Bilancio, senza pertanto presentare emendamenti". Lo ha annunciato il governo tramite una nota, dopo la riunione tra il premier Giorgia Meloni, Matteo Salvini (Lega), Antonio Tajani (Forza Italia), Maurizio Lupi (Noi moderati) e Lorenzo Cesa (Unione di centro).  In serata il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha autorizzato la presentazione del ddl Bilancio che è stato bollinato dalla Ragioneria di Stato e conta 109 articoli: confermato l'innalzamento della cedolare secca per gli affitti brevi dal 21% al 26% nel caso di destinazione alla locazione breve "di più di un appartamento per ciascun periodo d'imposta". Niente Iva al 22% per i pannolini per i bambini: nel 2024 l'aliquota salirà dall'attuale 5% al 10%. 

"Il governo - si legge ancora nella nota - terrà conto con grande attenzione del dibattito parlamentare e delle considerazioni delle forze di maggioranza e opposizione". 

© Tgcom24

Forza Italia: "Soddisfatti per l'accordo in maggioranza" -

 Forza Italia ha espresso soddisfazione per l'accordo raggiunto nella riunione di maggioranza. L'esito positivo dell'incontro odierno ha confermato "la volontà di procedere celermente, senza presentare emendamenti, per l'approvazione della manovra che abbassa le tasse a milioni di italiani". Una nota del partito ha evidenziato in particolare l'apprezzamento per "l'accoglimento delle sue istanze, alcune delle quali saranno inserite nel decreto collegato alla manovra, già all'esame del Parlamento".

Intesa sugli affitti brevi, passa il codice identificativo -

 Entra nella Manovra anche la proposta di Forza Italia per un codice identificativo nazionale per gli affitti brevi. La riunione di maggioranza ha confermato l'aumento al 26% dell'aliquota dalla seconda alla quarta casa messa in affitto fino a 30 giorni, specificando che per la prima resta al 21%. C'è l'impegno di destinare il gettito derivante, circa un miliardo di euro secondo stime circolate nella riunione, alla riduzione delle tasse sulla casa.

Aumento della cedolare secca: al 26% solo dal secondo appartamento -

 La soluzione di compromesso sulla cedolare secca prevede un aumento dal 21% al 26%, che si applicherà solo per chi mette in affitto breve più di un appartamento. La misura sarà applicata soltanto dal secondo appartamento in affitto da ogni singolo proprietario, "quindi non sarà per tutti", ha evidenziato il vicepremier Antonio Tajani. "Tutto si è risolto nel modo migliore", ha aggiunto.

Niente Iva al 22% per i pannolini, dal 2024 sarà al 10% -

 Niente Iva al 22% per i pannolini per i bambini: il prossimo anno l'aliquota salirà dall'attuale 5% ma si fermerà al 10%. Lo prevede una misura della Manovra, nella versione bollinata dalla Ragioneria, che reinserisce i pannolini tra i prodotti con l'Iva agevolata. Nelle prime stesure della legge di bilancio questi prodotti erano stati cancellati, insieme al latte in polvere e agli assorbenti femminili, dall'elenco di quelli con Iva al 5%: ma mentre il latte in polvere e gli assorbenti erano stati inseriti nell'elenco dei prodotti al 10%, i pannolini erano rimasti fuori e dal prossimo anno sarebbero tornati con l'Iva al 22%.

In tre anni circa 2,5 miliardi di tagli ai ministeri -

 Da 1 miliardo a poco più di due miliardi e mezzo in tre anni: a tanto ammontano i tagli ai ministeri indicati negli allegati alla Manovra. Il contributo maggiore alla spending review arriverà dal Mef, che da solo si accollerà oltre un miliardo di riduzione del budget. Segue la Difesa con 200 milioni, il Mimit che dovrà "sforbiciarne" 197, gli Esteri 167, il Lavoro 150. Università e ricerca 129 milioni, le Infrastrutture 126, l'Interno 121, l'Istruzione 100 milioni. La Cultura dovrà tagliare 71 milioni, la Giustizia 55, la Salute 54, l'Agricoltura quasi 33, l'Ambiente 27 e il Turismo solo 11.

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