Il primo ministro d'Israele Benjamin Netanyahu ha ricevuto numerose critiche per aver scritto un post in cui accusava di negligenza l'intelligence del suo Paese. Il premier ha subito rimosso il tweet in cui incolpava i servizi segreti di non averlo avvertito dell' attacco di Hamas del 7 ottobre, per poi chiedere pubblicamente scusa. Netanyahu è stato contestato anche dai membri del suo governo, come il leader della coalizione Unità Nazionale, Binyamin Gantz, a capo del partito centrista "Blu e Bianco" e ora parte del gabinetto di guerra o il Ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir. Non sono mancati i commenti da parte dell'opposizione, in particolare da parte di Yair Lapid, che si è rifiutato di unirsi al governo d'emergenza: "Il primo ministro ha oltrepassato la linea rossa".
© Tgcom24
Netanyahu criticato anche dai suoi "fedeli" -
Nel post cancellato, Netanyahu ha affermato di non aver mai ricevuto alcun avvertimento sulle "intenzioni di guerra" di Hamas, puntando il dito contro il capo dell'intelligence militare, Aharon Haliwa e del capo dello Shin Bet (sicurezza interna) Ronen Bar, "persuasi che Hamas fosse sotto deterrente e che cercasse la calma". La radio militare ha invece replicato di aver avvertito il premier di eventuali attacchi dell'asse Iran-Hezbollah-Hamas, divenuti "più aggressivi" per via delle "lacerazioni interne a Israele".
Il ministro della Sicurezza Nazionale e leader di estrema destra Ben Gvir si unisce alle critiche rivolte al primo ministro: "Il problema non sono gli avvertimenti specifici, ma piuttosto l'intero concetto esposto. La politica di contenimento, la deterrenza immaginaria e l'acquisto di una tranquillità temporanea a un prezzo esorbitante sono la radice di tutto il problema".
L' ex capo di stato maggiore Gantz ha trovato fuori luogo che in una situazione di conflitto Netanyahu rilasciasse quelle dichiarazioni. "Voglio sostenere e rafforzare tutte le forze di sicurezza e i soldati dell'Idf. Quando siamo in guerra, la leadership deve mostrare responsabilità, prendere le decisioni corrette e rafforzare le forze in modo che capiscano ciò che chiediamo loro", ha scritto sui social.
Oltre ai dissensi interni al governo, il leader dell'opposizione Lapid si è aggiunto alla gogna mediatica nei confronti di Netanyahu: "Mentre i soldati e gli ufficiali dell'IDF stanno combattendo coraggiosamente contro Hamas e Hezbollah, lui sta cercando di biasimarli, invece di sostenerli".
Le scuse del premier -
Dopo aver rimosso il post, Netanyahu ha chiesto scusa: "Ho fatto un errore. Le cose che ho detto dopo la conferenza stampa non si sarebbero dovute dire". Il leader israeliano ha poi espresso il suo pieno sostegno ai capi della sicurezza, così come a tutti i comandanti e soldati dell'Idf. Visto il suo precedente invito a investigare "sul fallimento terribile" dell'intelligence israeliana, il portavoce militare Daniel Hagari ha detto che l'esercito indagherà a fondo sulla questione, contando però "sulla fiducia della gente".