Sinodo, il ruolo delle donne nella Chiesa e del celibato sacerdotale restano temi aperti
"Era chiaro che alcuni temi avrebbero incontrato una maggiore opposizione - ha sottolineato il relatore generale, il cardinale Jean-Claude Hollerich -. Anzi, sono sorpreso che molti hanno votato a favore, significa che le resistenze non sono tanto grandi quanto pensavamo"
La Chiesa fa un passo avanti nella direzione di essere meno "gerarchica" e più "sinodale". E al termine di quattro settimane di ascolto, confronto e "conversazione nello spirito" nell'Aula Paolo VI, questa sera l'assemblea generale del Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità ha approvato la Relazione di sintesi: il documento consultivo su cui si baserà l'ulteriore approfondimento fino alla successiva assemblea sul medesimo tema, nell'ottobre dell'anno prossimo.
Si cerca un nuovo modo di essere Chiesa nel mondo di oggi, che si fondi su quel "camminare insieme" del Sinodo istituito da Paolo VI a partire dal Concilio: una Chiesa che ribadisce la sua "opzione preferenziale" per i poveri, l'attenzione al dramma dei migranti, al "grido della terra" e, non può essere altrimenti, a un contesto in cui divampano nuovi scontri e conflitti. "In mezzo a noi erano presenti sorelle e fratelli di popoli vittime della guerra, del martirio, della persecuzione e della fame", dice il documento finale, ribadendo "la nostra determinazione a essere operatori di pace".
Fra i temi che restano controversi e ancora aperti, quelli del ruolo delle donne nella Chiesa e del celibato sacerdotale. Diverse le posizioni "in merito all'accesso delle donne al ministero diaconale. Alcuni considerano che questo passo sarebbe inaccettabile in quanto in discontinuità con la Tradizione". Per altri, invece, "concedere alle donne l'accesso al diaconato ripristinerebbe una pratica della Chiesa delle origini. Altri ancora discernono in questo passo una risposta appropriata e necessaria ai segni dei tempi.
Alcuni esprimono il timore che questa richiesta sia espressione di una pericolosa confusione antropologica, accogliendo la quale la Chiesa si allineerebbe allo spirito del tempo". E valutazioni diverse anche "sul celibato dei presbiteri. Tutti ne apprezzano il valore carico di profezia e la testimonianza di conformazione a Cristo": ma ci si chiede se "debba necessariamente tradursi nella Chiesa latina in un obbligo disciplinare, soprattutto dove i contesti ecclesiali e culturali lo rendono più difficile". Un tema "non nuovo, che richiede di essere ulteriormente ripreso".
Dagli esiti dell'approvazione - tutti con la maggioranza dei due terzi, ma alcuni con una più alta quota di "no" - "la votazione conferma che sono punti aperti, che la discussione, la riflessione e l'approfondimento sono in corso", ha commentato in conferenza stampa il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo. "Era chiaro che alcuni temi avrebbero incontrato una maggiore opposizione - ha sottolineato il relatore generale, il cardinale Jean-Claude Hollerich -. Anzi, sono sorpreso che molti hanno votato a favore, significa che le resistenze non sono tanto grandi quanto pensavamo". Per quanto riguarda il ruolo dei laici, si avverte il pericolo di "clericalizzarli", "creando una sorta di elite laicale che perpetua le disuguaglianze e le divisioni". Sull'identità di genere e l'orientamento sessuale è importante prendere il tempo necessario per questa riflessione e investirvi le energie migliori, senza cedere a giudizi semplificatori che feriscono le persone e il Corpo della Chiesa".
Quest'ultima, comunque, "deve ascoltare con particolare attenzione e sensibilità la voce delle vittime e dei sopravvissuti agli abusi sessuali, spirituali, economici, istituzionali, di potere e di coscienza da parte di membri del clero o di persone con incarichi ecclesiali". E "in modi diversi, anche le persone che si sentono emarginate o escluse dalla Chiesa, a causa della loro situazione matrimoniale, identità e sessualità chiedono di essere ascoltate e accompagnate, e che la loro dignità sia difesa". "La Chiesa sta creando spazi per tutti, nessuno escluso, perché questo è quello che vuole Gesù. Nessuno può sentirsi escluso o non accettato", ha evidenziato Grech.
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Il significato del sinodo della chiesa, che cos'è e cosa fa Il sinodo è un'assemblea dei rappresentanti dell'episcopato cattolico che ha il compito di aiutare con i suoi consigli il Papa nel governo della Chiesa universale. Il Sinodo dei vescovi è un'istituzione permanente del Collegio episcopale della Chiesa cattolica. Fu istituito da papa Paolo VI il 15 settembre 1965 in risposta al desiderio dei padri del Concilio Vaticano II per mantenere viva l'esperienza dello stesso Concilio. Il documento con cui fu istituito il Sinodo è la lettera apostolica in forma di Motu proprio "Apostolica sollicitudo". Il sinodo ha il compito di prendere in esame ciò che concerne la cura pastorale e in genere la vita della Chiesa.
Qual è la differenza tra concilio e sinodo? Il concilio è riservato alle riunioni dei vescovi, e può essere particolare oppure ecumenico, quando si riuniscono tutti i vescovi della Chiesa cattolica. Un sinodo è una riunione di vescovi e altri membri del clero; il Sinodo dei Vescovi è un’istituzione permanente della Chiesa cattolica.
Le questioni affrontate nel Sinodo dei vescovi di ottobre 2023 Le tre questioni prioritarie al centro dei lavori dell’Assemblea sinodale dell’ottobre 2023 sono collegate alle tre parole che costituiscono il tema del Sinodo: la questione di come crescere nella comunione accogliendo tutti, nessuno escluso, nella fedeltà al Vangelo; la questione sulle strade concrete per la corresponsabilità, riconoscendo e valorizzando il contributo di ogni battezzato in vista della comune missione; l’identificazione di strutture e dinamiche di governo attraverso le quali articolare nel tempo partecipazione e autorità in una Chiesa sinodale missionaria. Ognuna di queste tre priorità sono sviluppate da cinque schede di lavoro: si tratta di cinque approcci diversi alla medesima questione, che permettono di meglio apprezzare e considerare nel discernimento la diversità delle persone e dei contesti sociali, culturali e religiosi così come emersi nel corso del processo.
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Quanto dura il Sinodo? La XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi si svolge in due momenti, ossia in due sessioni, distanziate tra loro di un anno: la prima dal 4 al 29 ottobre 2023, la seconda nell'ottobre 2024.
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