Molestie sessuali, Papa Francesco dispone processo per padre Rupnik
L'ex gesuita è accusato di aver commesso abusi su diverse religiose della Comunità di Loyola
Papa Francesco ha disposto il processo per padre Rupnik, l'ex gesuita accusato di aver commesso abusi psicologici e sessuali su diverse religiose della Comunità di Loyola a Lubiana, di cui era il padre spirituale. "Nel mese di settembre la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori ha segnalato al Papa gravi problemi nella gestione del caso di padre Marko Rupnik e la mancanza di vicinanza alle vittime. Di conseguenza il Santo Padre ha chiesto al Dicastero per la Dottrina della Fede di esaminare il caso e ha deciso di derogare alla prescrizione per consentire lo svolgimento di un processo". Lo comunica la Sala stampa della Santa Sede. "Il Papa è fermamente convinto che se c'è una cosa che la Chiesa deve imparare dal Sinodo è ascoltare con attenzione e compassione coloro che soffrono, soprattutto coloro che si sentono emarginati".
Le accuse di abuso sessuale Marko Ivan Rupnik, teologo e mosaicista di fama mondiale, è al centro di uno scandalo che ha scosso il mondo cattolico dal novembre 2022, quando sono emerse le accuse a suo carico per aver abusato sessualmente di alcune religiose negli anni '90 in una comunità di Lubiana, in Slovenia. Una presunta vittima ha affermato di aver subito abusi sessuali, psicologici e spirituali, che ha descritto come una "discesa all'inferno".
In passato Rupnik avrebbe inoltre assolto una donna con la quale aveva avuto un rapporto sessuale. Il caso di assoluzione della sua "complice" per la violazione del sesto comandamento ("Non commettere adulterio"), delitto gravissimo per la Chiesa, ha provocato nel 2020 la scomunica latae sententiae (non dichiarata) dell'ex gesuita sloveno, poi rimessa dal Dicastero per la Dottrina della Fede. Quando un anno dopo furono presentate al Vaticano altre nove denunce contro di lui, risalenti a 30 anni fa, l’ufficio per i crimini sessuali si rifiutò di revocare la prescrizione nei suoi confronti.
Il 14 giugno scorso Rupnik è stato espulso dalla Compagnia di Gesù a causa del suo "rifiuto ostinato" di obbedire alle restrizioni che gli erano state imposte. Il Vicariato ha emesso il mese scorso un comunicato in cui sollevava dubbi, sia sulle procedure adottate verso l'ex gesuita sia sulla stessa "richiesta di scomunica". Si è poi appreso che il religioso è stato incluso nella diocesi slovena di Capodistria, dove godrebbe di tutti i diritti e doveri dei sacerdoti diocesani. La Pontificia Commissione per la Tutela dei minori ha contattato le vittime dei presunti abusi per un incontro. Lo scopo dell'invito è quello di esaminare e studiare il modo in cui sono state trattate dalla Chiesa, in particolare dai Gesuiti e dal Vaticano. La decisione del Papa riapre clamorosamente il caso, sbloccando la via verso un regolare processo.
I casi di violenza in Spagna L'ultimo rapporto sugli abusi nella Chiesa commissionato dal parlamento spagnolo ha rivelato un quadro inquietante sulle dimensioni di questo fenomeno: sarebbero 440mila i casi di violenza. Circa l'11,7% degli spagnoli afferma di aver subito questo tipo di violenze prima di compiere 18 anni, l'1,13% le ha subite in ambito religioso, scuole e istituti cattolici e lo 0,6% afferma di aver subito aggressioni sessuali direttamente da parte di un prete cattolico.
Il responsabile del rapporto, Ãngel Gabilondo ha posto l'accento sul fatto che queste testimonianze "meritano di essere ascoltate". Quindi ha proposto un fondo di risarcimento statale per le vittime, denunciando, in particolare, "il silenzio di chi avrebbe potuto fare di più per prevenire" il tragico fenomeno della pedofilia nella Chiesa.
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