La festa di Halloween ha radici celtiche e appartiene alla cultura anglosassone e non a quella latina e mediterranea: è comunque ormai un fenomeno globale, anche se in questi ultimi anni ha fatto segnare un certo ribasso. Piace però sempre moltissimo ai bambini, i quali non si lasciano sfuggire l’occasione per mascherarsi con costumi horror e farsi accompagnare in giro a caccia di caramelle e dolciumi. Le ragioni che spiegano il persistente successo di questa tradizione sono numerose e il marketing è solo una di queste: Halloween è un momento in cui vengono evocate le paure che ciascuno vivere quotidianamente, timori che in questo caso vengono affrontati con la risata. Non a caso, il piccolo fantasma che ci chiede il dolcetto, se non viene accontentato, ci farà solo uno scherzetto.
CHE COSA SUCCEDE NEL NOSTRO CORPO QUANDO ABBIAMO PAURA – La paura è il modo in cui atavicamente l’uomo reagisce al pericolo. Davanti alla percezione di una possibile minaccia, il cervello scatena una tempesta di ormoni che ci predispongono alla reazione “attacco o fuga”, per garantire la nostra sopravvivenza. Quando avvertiamo un potenziale pericolo, lo stimolo viene processato in modo istantaneo dall'amigdala, una piccola struttura cerebrale a forma di mandorla: al suo segnale si attivano l'ipotalamo e le ghiandole surrenali, che producono una serie di ormoni in grado di attivare un immediato stato di allarme. Ad esempio, l'adrenalina, il cortisolo e alcuni altri ormoni dello stress aumentano la frequenza del battito cardiaco e della respirazione, fornendo più ossigeno ai tessuti, mentre alcuni neurotrasmettitori, come dopamina e serotonina, ci preparano ad affrontare lo sforzo e il dolore. Nell'organismo aumenta anche la liberazione di zucchero nel sangue, per essere pronti e avere tutta l'energia necessaria all'azione; persino le pupille si dilatano, per vedere meglio anche con poca luce. Tutto questo avviene istantaneamente e in modo involontario, come la selezione della specie ha stabilito nel corso dei millenni per aiutarci a sopravvivere. Nel frattempo, però, lo stimolo pauroso ha il tempo di essere processato dalla parte razionale del nostro cervello, i lobi frontali, i quali stabiliscono nel giro di qualche momento se la minaccia è vera o se si tratta di un falso allarme: ad esempio ci fa riconoscere che il mostro che stava per assalirci, in realtà esce dalla televisione o che si tratta di una maschera. Lo stimolo viene così privato della sua carica terrorizzante lasciandosi una sensazione di euforia e di grande divertimento.
PERCHÉ HALLOWEEN PIACE AI BAMBINI – Oltre a evocare la paura in modo giocoso, la festa di Halloween ha tanti aspetti che i bambini trovano molto divertenti. Innanzi tutto, ai piccoli piace travestirsi, lasciando la loro identità per qualche tempo e vestendo i panni della piccola maga o del supereroe preferito. Il fatto di andare in giro tra i negozianti del quartiere o di casa in casa, con un compagno più grande o con un genitore, offre l’occasione di un’attività divertente da compiere in compagnia. Lo stesso piacere deriva dalla condivisione dei momenti in cui si prepara la festa, come la realizzazione del proprio costume “da paura”, oppure dei dolcetti spaventosi da mettere in tavola per la festicciola con gli amici o da offrire per non farsi fare lo “scherzetto”. In più, per una volta, il bambino ha la possibilità di vestire i panni di chi fa paura agli altri, uscendo dalla condizione di “piccolo”, minacciato da un mondo di adulti e di realtà potenzialmente spaventose. Non ultimo, la festa di Halloween può essere l’occasione in cui parlare della morte, rispondendo alle prime domande del bambino, sfruttando l’atmosfera più distesa offerta da un contesto giocoso.
UN LIMITE ALLA PAURA - Come testimonia il successo di film e letteratura horror, la paura è considerata dalla maggior parte delle persone come grande fonte di divertimento. La pensano così anche i bambini, come dimostra uno studio recente effettuato dai ricercatori dell'Università di Yale. Il professor Paul Bloom, che ha guidato lo studio, ha mostrato a un gruppo di bambini di 4-5 anni alcuni video di loro coetanei intenti a guardare film divertenti, noiosi o horror, e ha chiesto ai soggetti quale film avrebbero preferito vedere al loro posto. I film divertenti sono stati naturalmente la prima scelta della maggior parte dei bambini, subito seguiti da quelli dell'orrore. Insomma: i piccoli preferiscono la paura alla noia. Quando però assistiamo a un film da paura con un bambino piccolo, occorre un po' di cautela: il meccanismo razionale che depotenzia la paura, facendo capire che la minaccia è solo immaginaria, si perfeziona con l'età e potrebbe non essere ancora del tutto consolidato in tenera età. Il rischio con i bambini, ma anche con alcuni adulti, è che lo stimolo pauroso sia eccessivo, lasciando la persona infastidita e realmente spaventata.