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Gli integratori sono sempre più importanti per gli italiani

Negli ultimi 10 anni le vendite nel nostro Paese sono cresciute del 60%

ansa

Cresce il consumo degli integratori alimentari nel nostro Paese, che passa dai 125 milioni di confezioni vendute nel 2013 ai 200 milioni del 2023, con una crescita di circa il 60% delle vendite a volume. È questo il quadro fornito dall’associazione Integratori & Salute, che rappresenta il comparto in Italia, all’interno dell’Unione Italiana Food. In questi dieci  anni, inoltre, è quasi raddoppiato anche il fatturato, che è passato da 1,8 miliardi a 3,5 miliardi di euro, a fine settembre.

Secondo i dati forniti da New Line, sono i probiotici i più apprezzati con ben 26,5 milioni di confezioni vendute (+40% sul 2013), a seguire i sali minerali, con 14 milioni, quindi le vitamine (cresciute del +157% in 10 anni) con 13,1 milioni. A completare la top five degli integratori più venduti ecco i prodotti per la tosse, con 11,8 milioni di confezioni (+188%) e i lassativi, con 11,3 milioni (+22%).
 

A crescere di più, però, sono gli antiacidi e antireflusso (+205%), i prodotti per la tosse, (+180%), quelli per l’insonnia e il benessere mentale (+155%), le vitamine (+157%) e gli integratori per le funzioni immunitarie (+ 144%).

Secondo una ricerca del Future Concept Lab diffusa da Integratori & Salute è emerso anche che circa 8 italiani su 10 (77,7%) hanno una percezione degli integratori alimentari molto vicina alla realtà, e li definiscono soprattutto come un “aiuto a colmare le carenze dell’organismo”, ma anche come “un supporto per rafforzare l’abitudine a mangiare sano e a fare movimento” e, allo stesso modo, “sono per tutti, per un benessere complessivo”.

Gli integratori possono poi essere un valido aiuto anche al benessere al femminile, come raccontato nel corso di un incontro con i media organizzato da Erba Vita alla clinica Domus Medica di San Marino, al quale sono intervenuti: Alessia Valducci, chairwoman del gruppo Valpharma, Miriam Farinelli, direttore di Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia all’Ospedale di San Marino, Luigi Targa, direttore sanitario e responsabile del Centro di Medicina Iperbarica della Domus Medica e Gabriele Di Vanni, responsabile Ufficio Marketing & Comunicazione di Erba Vita.
 

Ufficio stampa

“Erba Vita è un’azienda in crescita, sia in Italia che all’estero, e nel 2023 punta a raggiungere i 20 milioni di fatturato, grazie alla crescita costante degli ultimi anni”, ha sottolineato Alessia Valducci, chiarwoman di Valpharma Group. “Quello che però mi rende particolarmente orgogliosa, oltre ai risultati economici, sono i frutti del lavoro in sinergia realizzato dalle tre aziende del gruppo, che hanno saputo applicare con grande professionalità la pluriennale esperienza nella tecnologia farmaceutica, rappresentata da Valpharma San Marino e Valpharma International, al mondo del nutraceutico, incarnato da Erba Vita”.


Tra i primi risultati di questa sinergia c’è proprio la Linea Retard realizzata dall’azienda di Chiesanuova (RSM), di cui fa parte Happy Age Retard, l’integratore a 18 ore di rilascio modificato, a base di estratti di trifoglio rosso, cimicifuga e dioscorea, utili a contrastare i disturbi legati alla menopausa. Come ha confermato anche Miriam Farinelli, direttore di Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia all’Ospedale di San Marino, “gli integratori oggi sono sempre più percepiti dai pazienti e dai consumatori come dei prodotti per la salute, con importanti benefici nella loro quotidianità. Happy Age Retard, in particolare, favorisce un maggiore benessere e una vita attiva nel periodo della menopausa, ma anche in quello che la precede. A questo si aggiunge anche la percezione di maggior tollerabilità data proprio dagli integratori, rispetto alle cure tradizionali”.

Erba Vita è un brand di Valpharma Group che ha presentato nei giorni scorsi i propri risultati economici: nel 2022 il fatturato complessivo è ammontato a oltre 70 milioni di euro (con una crescita rispetto ai 67,7 milioni nel 2021). L’EBITDA si è attestato a un decimo del fatturato, mentre l’utile post imposte è stato di 1,2 milioni di euro. Sono oltre 430 i dipendenti sui 3 stabilimenti, ai quali si aggiungono i 45 agenti che lavorano su tutto il territorio nazionale. La produzione del gruppo è di circa 2 miliardi di compresse prodotte ogni anno.

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