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Camera, Meloni all'opposizione: "Vi vedo nervosi, governo per 4 anni" | E attacca Conte

La replica del leader M5s: "Sui banchi del governo non vedo Meloni ma Fornero. Scegliete tagli e non investimenti"

Giorgia Meloni, nella sua replica dopo il dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio Ue alla Camera, ha parlato di esteri, ma anche di politica. Il presidente del Consiglio ha attaccato le opposizioni e, in particolare, M5s. "Vi vedo nervosi, non capisco perché siate nervosi" ha affermato il presidente del Consiglio dopo i commenti partiti dai banchi del centrosinistra mentre parlava della sospensione di Schengen e della necessità di "fermare l'immigrazione illegale di massa". "Vi dico quale è la strategia che il governo porta avanti - ha aggiunto Meloni alzando la voce -. Dopodiché è un anno di governo, ne faccio altri quattro e alla fine chiediamo agli italiani cosa ne pensano. La democrazia funziona così, so che ad alcuni non piace ma funziona così". La replica del leader Ms5, Conte: "Sui banchi del governo non vedo Meloni ma Fornero".

Tgcom24

"Conte non  ha fatto il salario minimo  quando al governo" - Al centro del dibattito il salario minimo. "Ce ne occuperemo nei prossimi giorni. Un collega del M5s - ha dichiarato Meloni - diceva che è la cosa più importante da fare per i lavoratori italiani. Conte interverrà in dichiarazione di voto e spero spiegherà  perché in tre anni al governo il salario minimo non ha deciso di farlo. Dovete spiegarlo non tanto a me quanto ai lavoratori che oggi portate in piazza e che io credo siano più intelligenti di quanto li facciate". Il premier ha attaccato ancora Conte sul colloquio con Merkel al bar nel gennaio 2019.

"Il punto più basso dell'Italia fu Conte al bar da Merkel" - "Un collega del M5s dice che questo governo ha portato l'Italia al suo punto più basso. Penso che questo lo debbano giudicare gli italiani e lo giudicheranno. Dal mio punto di vista - ha proseguito Meloni riferendosi ancora a Conte  - il più basso punto di credibilità che ho visto da un governo italiano all'estero è un altro. Non mi vedrete mai, finché governo questa nazione, rincorrere al bar, durante i lavori di un Consiglio, un mio pari grado europeo per tranquillizzarlo che i membri della mia maggioranza scherzano perché devono dire qualcosa al loro pubblico, ma che alla fine si farà quello che vogliono gli altri. Non mi vedrà mai rappresentare l'Italia così, costi quel che costi".

Sanità, "Tagliato fondo? Con Conte 122 miliardi, con noi 136" - "I tagli alla sanità: nel 2020, con il Covid, il fondo era di 122 miliardi, oggi con il governo Meloni è a 136 miliardi. Voglio spiegare agli italiani come fanno i partiti dell'opposizione a dire che abbiamo tagliato i fondi alla sanità. Loro lo considerano in rapporto al Pil. E siccome con loro il Pil crollava e invece con noi cresce la percentuale è minore", ha aggiunto il premier.

   

La replica di Conte: "Sui banchi del governo non vedo Meloni ma Fornero"  Sulla Manovra, Conte ha attaccato il premier. "Scegliete tagli e non investimenti, sforbiciate gli investimenti in sanità, ostacolate chi ha lavorato per una vita e stava per andare in pensione. Sui banchi del governo non vedo seduta la Meloni ma la Fornero". "Nelle bozze di manovra apprendiamo l'ultimo tradimento dei cittadini, inseguite i cittadini con tasse anche nella culla - ha sottolineato Conte -. Il suo nuovo motto è: io sono donna, io sono madre e quindi pago più tasse".

"Mi ha chiesto sul salario minimo? La differenza tra noi e lei è che noi da 10 anni ci battiamo per approvarlo mentre lei da 15 anni si è sempre battuta per non approvarlo. Non ha mai dedicato attenzione ai giovani sottopagati e alle donne sottopagate", ha poi detto Conte.

"Meloni ossessionata da me, porti 209 miliardi e attui Pnrr" - "Più che dai problemi degli italiani" la premier Meloni "è ossessionata dal sottoscritto, dal M5s e dai buoni rapporti che ho costruito con i leader europei. Riponga l'arroganza e la tiri fuori quando porterà 209 miliardi ma soprattutto quando attuerà il Pnrr che state portando al disastro", ha continuato Conte in dichiarazione di voto in aula alla Camera sulle comunicazioni della presidente del Consiglio. "Uscite dalla propaganda ed entrate nella realtà, la campanella è suonata, la ricreazione è finita", ha aggiunto Conte.

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