L'INTERVISTA

Per Motta "La musica è finita", anzi è appena cominciata... "con un po' più di leggerezza"

Il nuovo disco fuori il 27 ottobre, data in cui il cantautore comincia anche il suo nuovo tour nei club

di Antonella Fagà

© Pepsy Romanoff

Per Francesco Motta "La musica è finita". E' questo il titolo del nuovo album in studio (il quarto) del cantautore toscano, 39 anni, fuori dal 27 ottobre. A dire il vero però... è appena cominciata: "con un po' più leggerezza", come ha raccontato a Tgcom24. La sua penna resta affilata ed elegante, con quell'approccio punk alla scrittura, che lo ha sempre caratterizzato, sin dal primo suo lavoro "La fine dei vent'anni", ma c'è aria di cambiamento e sperimentazione in questo nuovo progetto musicale a cui ha lavorato a lungo. Dieci tracce di cui due, "Anime perse" e la title track "La musica è finita", già uscite prima dell'estate, mentre una terza "Titoli di coda" feat. Willie Peyote, viene lanciata in contemporanea con l'album.

Nuovi collaboratori, nuovi feat, nuova vita insomma -

  
Questo album si stacca un po' dagli altri tre, ed è la ragione per cui ho pensato a questo titolo. C'è sempre una nuova vita quando si finisce un album. In questo caso diciamo che ho superato una sorta d crisi dei 7 anni, perché sono passati sette anni da "La fine dei vent'anni" e forse ho trovato finalmente un modo di liberarmi e di tornare ad urlare, sia musicalmente sia a livello di testi. 

Azzarderei a dire che sei più rock... -

 

Ci sono molto meno chitarre di prima ma è sicuramente un disco molto più rock di "Semplice" il mio ultimo album. Diciamo che ho fatto pace con l'elettronica, che è qualcosa che veniva fuori sempre molto più dal vivo durante i live, che nei dischi e poi ci sono collaborazioni diverse,,, nuovi featuring e tutto questo fa parte di un nuovo percorso ed è anche un modo di aver voglia di essere più chiari, soprattutto con me stesso... un modo che mi mancava da un po'  

I collaboratori -

 Per l’occasione Motta ha chiamato accanto a se amici e "persone che avrei voluto diventassero miei amici, in ogni caso tutti artisti che io stimo molto" da Willie Peyote, Giovanni Truppi, Jeremiah Fraites e Ginevra. E poi collaborazioni musicali che sono anche legami profondi oltre che alcuni migliori musicisti in circolazione tra cui Danno, Mauro Refosco, Nick Roseboro, Carmine Iuvone, Giorgio Maria Condemi, Roberta Sammarelli, Cesare Petulicchio, Coco Francavilla, Valentina Del Re, Maria Chiara Argirò, BIAS, Iacopo Sinigaglia, Emma Nolde e Tommaso Colliva.

Hai cantato spesso della fine delle cose ... questa fine però ha un altro peso per te e si avverte, io ci leggo un filo di speranza e di leggerezza... o non si può parlare di leggerezza? -

 

Bisogna parlarne invece perché è talmente faticosa da raggiungere che per arrivarci ho dovuto mettere in discussione un po' tutto e forse questo è un periodo dal punto di vista artistico sano in cui non do niente per scontato, soprattutto per quanto riguarda certe mie convinzioni fragili che ho avuto negli ultimi anni e di cui credo di essermi liberato

© Pepsy Romanoff

 

Non dare nulla per scontato è una tua caratteristica in fondo perché tu un centro vero e proprio non l'hai mai avuto o sbaglio? -

 
Insomma lo sto cercando forse l'ho trovato. Mi sto avvicinando ai 40 anni e ci sono due modi per approcciare questa età, uno è dire oddio ho 40 anni e l'altro è Madonna ho 40 anni e forse adesso mi conosco un po' di più 
 

In questa tua conoscenza chiudi un ciclo della tua musica e ne cominci un'altra, questo significa una nuova direzione? -

 
Sì, sia musicalmente sia nei testi, ma anche nuovi modi di divertirmi, sia con la musica che con i testi. L'essermi allontanato dagli ultimi due dischi, "Vivere o morire" e "Semplice", mi mette in una condizione di "non è finita qua", di superamento di alcuni limiti, oltre la zona di comfort e di comodo in cui mi trovavo

In "Non pensarci più  e in "Se non avessi avuto te" ci sono molti spunti di riflessione da "Adesso so che è ancora tutto da decidere " a "io ci provo e ci riprovo a non morire " e poi "E chissenefrega del mondo e di noi/ Sì, stiamo bene, una favola" e ancora "Fanculo a questa musica".  E' un Motta che mi sembra meno demoralizzato, più positivo e propositivo, ancora arrabbiato forse, ma che sembra aver fatto pace con se stesso e con il mondo e che pare abbia trovato il suo posto dove stare... -

  E' da un po' che non mandavo affanculo la musica... ma lo faccio con una voglia nuova: ballare sopra i problemi, non essere schiavo di quello che succede bensì esserne un po' più protagonista.
A fare pace con me stesso e con il mondo ci sto provando


E la rabbia?   
La rabbia c'è ancora, ma è sana ed è la voglia di spiegarsi che mi mancava da un po'

Sei felice adesso? -

 

Si direi di sì... per come ho capito essere la felicità ovviamente

© Pepsy Romanoff

E com'è la felicità -

 

E' una cosa di cui uno fa fatica ad accorgersi perché poi passa velocemente, sono molto più felice di quando nei testi dicevo di essere felice. E' un po come se ciò che sento sia inversamente proporzionale a quanto scrivo.
La felicita la cercavo tanto e poi mi ero auto convinto e credevo di aver superato un grosso trauma, la mancanza di socialità vissuta durante la pandemia, ma ora mi rendo conto che non era tempo... dovevo accettare ancora quello che doveva venire 

E adesso questa accettazione c'è? -

 
Diciamo che sto andando avanti ce la sto mettendo tutta e ho anche aumentato il numero di terapie figurati

Cosa c'è nel tuo futuro -

 

Non lo so grande, ma sicuramente una gran voglia di essere tranquillo, di fare questo mestiere che mi piace e che mi piace fare prendendolo sul serio 

Tornerai sul palco, i live hanno sempre rappresentato qualcosa di molto importante per te... ci sveli qualcosa su cosa i tuoi fan dovranno aspettarsi? -

 

Sarà un live diverso, presenteremo l'album nuovo cambiamenti anche nella band sul palco ci saranno Giorgio Maria Condemi (chitarre) e Francesco Chimenti (basso e cello) ai quali si aggiungono per la prima volta con questa formazione, Davide Savarese (batteria) e Whitemary (synth ed elettronica).
Per la prima volta poi mi approccerò al pianoforte che di solito ho fatto per altre persone.
Sarà un modo di stare sul palco in una sensazione di vertigini che mi mancava, una sana insicurezza che ha sempre portato a divertirsi un casino

Parli molto di divertimento e di voglia di ballare possiamo dire che sia questa la cifra stilistica e poetica di questo album -

 
Sì diciamo che la cifra è una faticosissima trovata leggerezza che prima è mancata, prima pensavo che questo lavoro andasse fatto solo in un certo modo, che mi facesse sentire in un determinato modo. Questo è un disco con meno convinzioni di prima e questo mi porta divertirmi di più soprattutto adesso che torno a fare live e ad esibirmi dal vivo

Se la musica finisse davvero per te ce l'hai un piano B? -

 

Non mi sono mai posto a dire il vero nemmeno il problema che la musica fosse il piano A, figurati il piano B!

Quindi la musica non finisce? -

 E' appena iniziata

Queste le date del tour

27 ottobre – LIVORNO – The Cage (data zero)

9 novembre – MILANO – Magazzini Generali

10 novembre – TORINO – Hiroshima Mon Amour

11 novembre – RONCADE (TV) – New Age

16 novembre – FIRENZE – Viper

17 novembre – BOLOGNA – Estragon

Motta

Cantautore e compositore con tre album in studio all’attivo e uno dal vivo, centinaia di palchi calcati prima con i Criminal Jokers poi come solista e diverse colonne sonore per documentari e film d’autore. Diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia, il suo rapporto artistico con il cinema è tuttora attuale: Motta sta lavorando a due colonne sonore per film italiani di prossima uscita. Tra i premi e i riconoscimenti per la musica, Motta è stato due volte vincitore della Targa Tenco per il miglior album (nel 2016 come Opera Prima con l’album “La fine dei vent’anni”, nel 2018 come Miglior Album in Assoluto con “Vivere o Morire”).

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