L'allarme

Bologna, la torre Garisenda è a rischio crollo: strade chiuse in centro

Più bassa e più pendente rispetto alla gemella della famiglia Asinelli, è stata transennata a causa di oscillazioni anomale. Fino al 27 ottobre traffico deviato per monitorare la situazione

© Ansa

A Bologna preoccupa lo stato della torre Garisenda: le oscillazioni anomale osservate fanno pensare al rischio crollo. Il fenomeno è stato rilevato dai sensori collocati sull'edificio e segnalato dalla Soprintendenza il 13 ottobre. Il Comune ha recintato la zona, inclusa la torre degli Asinelli e deviato il traffico fino al 27 ottobre nel tratto di via San Vitale, fra le strade centrali di via Zamboni e via Rizzoli. Le vibrazioni del monumento, la cui pendenza supera di quattro gradi quella della torre di Pisa, saranno monitorate da una task force nominata dal sindaco Matteo Lepore.

Una task force per la Garisenda -

 "I dati raccolti dai sensori durante la settimana forniranno ulteriori delucidazioni sulla situazione della Garisenda. Stiamo cercando di comprendere se ci sono anomalie nelle oscillazioni della torre, che si muove da quando è stata costruita", ha detto Lepore. La squadra di lavoro per la "salute" di uno dei monumenti simbolo di Bologna comprende un comitato tecnico-scientifico, un'azienda specializzata e una task force, già insediata da dieci giorni. Il primo cittadino intende "svolgere un ruolo di garante e di autorità istituzionale nel campo della tutela della Garisenda", senza affrontare la vicenda come "l'ennesimo episodio di una campagna elettorale".

Le operazioni di restauro -

 Nei prossimi giorni sarà istituito un comitato per il suo restauro, ma il sindaco di Bologna ha sottolineato che non per forza il Comune utilizzerà "le risorse che la Soprintendenza ha richiesto attraverso il bando del Pnrr", anche perché non sarebbe possibile prevedere entro quando i fondi saranno fruibili. Lepore si è assunto la responsabilità della situazione, dichiarando che, qualora servissero ingenti somme, "il Comune avrebbe le spalle coperte per poter affrontare il restauro della torre Garisenda anche da solo".

© Tgcom24

Il primo cittadino non esclude nemmeno la possibilità di usare, come fu per la fontana del Nettuno, l'Art bonus. L'incentivo fiscale consente una detrazione fino al 65% per chi effettua donazioni a sostegno del patrimonio culturale pubblico, facilitando le operazioni sulle opere pubbliche grazie all'aiuto dei cittadini. 

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