Drammatica penuria di scorte d'acqua a Gaza. "Ci sono cento persone in un edificio con solo sei bottiglie, incluso un bebè di due mesi". È la denuncia di Humza Yousaf, capo del governo locale della Scozia, sul destino dei genitori di sua moglie intrappolati nella Striscia di Gaza nel pieno della rappresaglia militare condotta da Israele in risposta all'attacco di Hamas del 7 ottobre. La loro condizione è degna di "una tortura", ha detto il primo ministro di Edimburgo e leader dello Scottish National Party (Snp), che ha radici familiari pachistane e la cui consorte è d'origine palestinese. I suoceri dell'esponente politico erano nella Striscia in visita a dei parenti, quando è riesploso il conflitto che li ha bloccati.
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Il Regno Unito continua intanto ad aggiornare anche il bilancio delle vittime delle incursioni di Hamas in Israele, con passaporto britannico. Il numero è fermo al momento ad almeno nove morti accertati ufficialmente e sette dispersi, che si teme possano essere fra gli ostaggi. L'ultimo nome emerso è quello di Yosef Guedalia, 22 anni, soldato israeliano con cittadinanza britannica, che sarebbe stato ucciso nel kibbutz di Kfar Aza da un commando di Hamas, dopo essere intervenuto col suo reparto durante uno degli attacchi più sanguinosi fra quelli perpetrati il 7 ottobre scorso.