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Birra dalle acque reflue: brindisi sostenibile

Una società californiana specializzata nel recupero delle acque reflue ha utilizzato l’acqua di scarto di un grattacielo per produrre una birra in lattina

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Riciclo in lattina, letteralmente: è questa la trovata di una società di San Francisco, che ha dato vita a una birra piuttosto particolare. Già, perché l’acqua usata per la sua produzione viene – pensate un po’ - direttamente dagli scarichi di un grattacielo.

Docce, lavastoviglie, tutta acqua preziosa e spesso inutilizzata. Così, per riflettere sulle sue potenzialità, è nata la Epic OneWater Brew, prodotta dalla Nord Devil's Canyon Brewing Company, in collaborazione con la Epic Cleantec, società specializzata nel recupero delle acque reflue.

Il palazzo scelto ha 40 piani e 550 appartamenti. Solitamente le acque reflue dell’edificio vengono trattate e restituite proprio ai condomini per il sistema d’irrigazione o per gli sciacquoni. Ma Aaron Tartakovsky, capo della Epic Cleantec, ha pensato di farci anche dell’altro. Una birra appunto.

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Secondo le analisi effettuate, infatti, l’acqua depurata soddisfa gli standard federali sulla qualità del bere. Una depurazione che avviene in tre fasi. Nella prima i batteri purificano l’audio dai contaminanti, nella seconda il liquido viene filtrato da membrane grandi un millimetro del diametro di un capello, e infine c’è un processo di disinfestazione con cloro e luce ultravioletta.

Nessun pericolo quindi. O almeno a detta dei suoi creatori. Per la legge californiana invece le birre da acque reflue non possono ancora essere vendute. Per questo, per il momento, i prototipi sono stati distribuiti gratuitamente.

Resta perciò un atto simbolico. Una scelta che vuole provocare l’opinione pubblica e invitarla a riflettere. Soprattutto in un momento storico che vedrà la siccità aumentare in tutto il mondo. Anche se di scarto, l’acqua resta acqua e riutilizzarla è sempre una buona idea. I californiani brindano e il Pianeta ringrazia

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