Per Ferzan Ozpetek addio alle famiglie allargate delle Fate Ignoranti. Con "Nuovo Olimpo", presentato in anteprima alla diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma, il regista questa volta va sul privato, sui rapporti del passato da cui è iniziato tutto. Al centro della storia due giovani venticinquenni, Enea (Damiano Gavino), aspirante regista, e Pietro (Andrea Di Luigi), studente di medicina, che si incontrano per caso in un cinema a luci rosse e si innamorano per poi perdersi per trent'anni. "Il film è molto autobiografico, è una storia che volevo raccontare, il mio quattordicesimo film. Un incontro in un'Italia che io ho amato, ho scelto di vivere, che ho scelto come il mio Paese, che non c'è più, che è cambiato normalmente, come è cambiata la Turchia. Forse è il mio film più importante, dico sempre che metto il punto e giro la pagina adesso", ha spiegato il regista.
Amore gay -
Il nuovo film di Ozpetek, che è sbarcato anche a teatro nel 2022 con le sue "Mine vaganti", arriva dopo due premi ai David di Donatello, tre ai Nastri d'Argento, e segue "Napoli velata" e "La dea fortuna". Qui racconta un amore gay, breve e intenso, raccontato dal regista anche attraverso scene forti. "Altro che scene forti. Il fatto è che io sono sempre stato in anticipo con i tempi, come mi ha detto un critico americano parlando del Bagno turco e delle Fate Ignoranti. Oggi invece non c'è film in cui non ci siano scene in cui due dello stesso sesso si baciano. Immagino un mondo nuovo senza locali gay e locali etero, ma locali in cui vanno tutti".
Il regista racconta la storia -
Il regista ha spiegato: "Il punto di partenza è una storia vera che mi è successa negli anni 70. Da tanto tempo volevo usarla come spunto per farne un film. Iniziando a lavorarci però mi sono subito accorto che la storia si allargava e non raccontava solo un amore, ma gli anni Settanta in cui tutto poteva accadere". Ozpetek racconta senza rimpianti: "Se non avessi perso quell'amore oggi non avrei il mio Simone (Pontesilli, con cui si è unito civilmente nel 2016, ndr), dunque nessun rimpianto. Da ben ventitrè anni siamo insieme, non mi è andata male. Lui poi è un essere particolare, straordinario".
In "Nuovo Olimpo" ci sono tante scene di manifestazioni di protesta: "Il 1978 in Italia si portava l'eredità del '68. Mi ricordo un tentativo di arrestare una ragazza da parte di vigili che alla fine sono stati messi in fuga dalla gente. C'era allora una forte libertà sessuale, oggi perdiamo identità, siamo appanicati. Altro che problema migranti, tra una decina di anni saremo noi ad andare a prenderli in Africa, siamo un paese di vecchi".
I personaggi del film -
Importante personaggio del film è la cassiera del cinema Nuovo Olimpo, interpretata da Luisa Ranieri e ispirata a Titti, un'amica di Ozpetek, a cui è dedicato il film. Lei è il trait d'union tra i due ragazzi da giovani, mentre i personaggi interpretati da Aurora Giovinazzo e Greta Scarano sono l'amica di uno e la moglie dell'altro, che comprendono quell'amore mai sopito. "Penso che questo film sia un po' un omaggio al cinema, un omaggio a Roma di quegli anni e un omaggio all'amore e a quegli anni in cui ci siamo liberati di un sacco di restrizioni e convenzioni sociali". Nel cast del film anche Alvise Rigo, Giancarlo Commare, Annandrea Vitrano, Costanza Tortoli, Erik Tonelli, Luca Finotti, Davide Mancini, Federico Mancini, Jasmine Trinca.
La sua filmografia -
Ferzan Ozpetek, nato a Istanbul nel 1959, è stato assistente alla regia in film come "Il tenente dei carabinieri", "La scorta" e "Anche i commercialisti hanno un'anima". Ha esordito come regista nel 1997 con "Il bagno turco (Hamam"), una storia di amore e identità ambientata nella sua terra natale. Da allora ha realizzato altri 13 film, alcuni dei quali hanno ottenuto grande successo di pubblico e critica, come "Le fate ignoranti (2001), "La finestra di fronte" (2003), "Mine vaganti" (2010) e "Napoli velata" (2017). I suoi film sono spesso incentrati sui temi dell'amore, della famiglia, dell'amicizia e della diversità culturale e sessuale.