colloquio tra il ministro Calderone e Mattarella

Bari, sanzione sospesa ai medici multati di 27mila euro per i troppi straordinari durante il Covid

L'Ispettorato Nazionale del Lavoro ha bloccato il procedimento. Uno dei dottori aveva scritto al presidente Mattarella

I medici del Policlinico di Bari multati per 27mila euro per i troppi straordinari durante il periodo Covid per ora non saranno sanzionati. L'Ispettorato Nazionale del Lavoro, infatti, che ha sospeso il procedimento, farà "nei prossimi giorni ulteriori approfondimenti per valutare l'annullamento delle sanzioni comminate". Lo rende noto il ministro del Lavoro, Marina Calderone che ha avuto un colloquio sulla vicenda con il presidente Mattarella. Proprio al Capo delle Stato il primario Vito Procacci, uno dei medici "puniti", aveva scritto "amareggiato" una lettera; ma ora ringrazia le istituzioni: "Sono grato". Il ministro della Salute Orazio Schillaci: "Correggere le norme".

Procacci: "Sono grato alle istituzioni" -

 "Sono felice e grato alle istituzioni, è una conferma della sensibilità delle istituzioni. Sono grato al Capo dello Stato che è un padre oltre che difensore della Costituzione", ha commentato il primario del Pronto soccorso del Policlinico di Bari, tra i tre primari multati dall'Ispettorato del Lavoro per gli eccessivi straordinari del personale durante l'emergenza Covid. Proprio Procacci aveva accesso i riflettori sulla vicenda scrivendo una lettera al presidente della Repubblica.

Il ministro Schillaci: "Correggere le norme" -

 Sul caso è intervenuto anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci. "Siamo pronti a offrire tutto il nostro supporto per trovare le soluzioni più idonee perché queste norme vengano rapidamente corrette e le sanzioni annullate e si ponga fine a questa paradossale vicenda", ha evidenziato il ministro. "lo Stato non può sanzionare i propri medici e operatori sanitari dopo aver loro chiesto e ottenuto un impegno straordinario in un momento di eccezionale emergenza quale è stata la pandemia da Covid 19", ha concluso.

L'Ispettorato ha agito dopo una segnalazione -

 "L'azione ispettiva esercitata era stata avviata dall'Ispettorato territoriale a seguito delle segnalazioni effettuate da un'associazione sindacale autonoma per lamentare i mancati riposi e il superamento degli orari massimi di lavoro del personale medico nel corso del 2021", fa sapere l'Ispettorato. 

Il colloquio telefonico tra il ministro e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è stato reso noto dal ministero. Il ministro Calderone incontrerà il 24 ottobre il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei Medici chirurghi e odontoiatri, Filippo Anelli. 

Il primario: "Eravamo eroi" -

  "Mi sento profondamente ferito da un Paese - aveva scritto il primario Procacci riferendosi al suo lavoro durante l'emergenza Covid - che fino a poco tempo fa ci definiva eroi, insignendoci, tra l'altro, di un premio per 'aver fatto respirare la Gente di Puglia' e oggi ci chiama trasgressori in un burocratico quanto asettico verbale di sanzione amministrativa". Nel dicembre 2020 altri medici avevano scritto sempre a Mattarella per sottolineare la scarsità delle risorse nell sanità.

Federazione Ordini dei medici: "Vince l'abnegazione" -

  "La sospensione delle sanzioni da parte dell'Inps, nell'attesa di valutarne l'annullamento, è segno di attenzione nei confronti dei professionisti, e di giusta valutazione del loro impegno quotidiano e dell'abnegazione dimostrata durante la pandemia". Lo dice il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, in riferimento al caso di Bari e ringraziando il ministro del Lavoro Marina Calderone "per il tempestivo intervento" e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella "per avere, ancora una volta, dimostrato la sua solidarietà per i medici". 

Sis118: "Bene su medici Bari ma è emergenza anche senza Covid" -

  "Bene la sospensione da parte dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro del procedimento su alcuni medici del Policlinico di Bari, multati per aver lavorato oltre il limite consentito nel periodo pandemico ma l'emergenza resta anche senza il Covid e anzi la situazione è peggiorata visto che stanno andando via molti medici e una persona lavora per quattro ed è costretta a coprire più turni. Non vorremmo diventare colpevoli di atti dovuti perché pensiamo a salvare vite". Questo il grido d'allarme del presidente del Società Italiana Sistema 118 (Sis118), Mario Balzanelli, sottolineando che occorre "gettare la maschera sull'emergenza perché dopo le nostre denunce a partire già dal 2018 i sistemi di emergenza non sono in condizioni per garantire il rispetto dei riposi". E allora "o si accettano turnazioni aggiuntive e si danno incentivi o si devono tagliare i servizi". "Gli operatori - mette in evidenza Balzanelli - rinunciano eroicamente a stare con le proprie famiglie ma non possono continuare a farlo con l'incubo di essere criminalizzati". "Nelle piante organiche del 118 - dice ancora il presidente del Sis118 - ci sono voragini enormi. I turni vanno molto al di là del rispetto e di qualunque limite. Abbiamo bisogno di un forte supporto da parte del governo. Il sistema di emergenza territoriale deve rappresentare il cuore dell'attenzione della programmazione sanitaria". 

"Oltre il danno la beffa. La multa di 27.100 euro ricevuta dal direttore del Pronto soccorso del Policlinico di Bari per non aver rispettato l'orario massimo di lavoro in piena emergenza pandemica lascia allibiti", aveva scritto in una nota il sindacato CIMO-FESMED prima della sospensione del provvedimento.

"Con solo 26 medici a disposizione, rispetto ai 40 previsti dalla pianta organica - prosegue la nota - cosa avrebbe dovuto fare il dottor Vito Procacci? Chiudere il Pronto soccorso e lasciar morire gran parte di coloro che in quei mesi drammatici hanno trovato una possibilità di salvezza solo in ospedali danneggiati da anni di incuria e definanziamento? E cosa devono aspettarsi, adesso, tutti quei primari che, pur di garantire i servizi, a causa della carenza di medici e infermieri sono costretti a far lavorare il personale oltre l'orario di lavoro contrattualmente previsto? Sono loro che devono essere ritenuti responsabili di queste violazioni, oppure il dito andrebbe puntato contro le mancate assunzioni causate dal permanere di un anacronistico tetto alla spesa per il personale sanitario?".

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