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A Praga, sulle orme di personaggi geniali

Kafka, Fanta, Hrabal, Černý: quattro creatori dell’odierno immaginario collettivo

Praga d'autore: sulle orme di personaggi celebri

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La testa di Kafka, Praga, Centro commerciale Quadrio, ph Lukas Wagneter
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San Vanceslao al cavallo rovesciato, Passaggio Lucerna, ph Alexey Istratov
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Stazione centrale di Praga, PH Nick Fox
Kafka, Fanta, Hrabal, Černý: quattro creatori dell’odierno immaginario collettivo

Praga: un itinerario dall’Ottocento a oggi alla ricerca di archistar d’epoca e grandi scrittori. Passeggiate nella meravigliosa capitale della Cechia per capire alcuni personaggi che hanno segnato tra passione, esaltazione e contestazione anche la nostra contemporaneità. Si comincia con Kafka…

David Černý – In questo caso le tracce da seguire sono ancora fresche. Sono quelle di David Černý, nato nel 1967 e star (in)discussa della scena artistica ceca. Le sue sculture - fortemente provocatorie- colonizzano spazi pubblici in Cechia, così come all'estero. La più celebre, ed evidente, è sulla torre della televisione di Žižkov, sulla quale dal 2000 si arrampicano dieci bambini neri. A Palazzo Lucerna, in piazza Venceslao, dal 1999 dal soffitto pende la statua di Venceslao, seduto sulla pancia di un cavallo morto e appeso a testa in giù. Nell'edificio Quadrio, vicino alla stazione della metropolitana Národní třída, ecco l‘enorme testa rotante di Franz Kafka, complesso esempio di arte cinetica. Il Boia nella Città Vecchia è invece la statua di Sigmund Freud, appesa per una mano a una trave sopra una strada trafficata e talmente realistica da aver fatto più volte pensare a un suicidio. Sulla facciata del Teatro Na zábradlí sono ben due le opere di Černý: la targa commemorativa di Václav Havel e la scultura dell'Embrione, tra le più discusse e contestate. Grande scalpore ha suscitato anche la scultura di Getti, nel cortile del Museo Franz Kafka a Malá Strana: persa l’innocenza degli usuali putti, due uomini adulti fanno pipì nella fontana (e i loro getti scrivono testi di scittori legati a Praga). Dietro il recinto del giardino di Palazzo Lobkovic, sede dell’ambasciata tedesca, si scorge la scultura in bronzo Quo vadis: una Trabant a 4 zampe, simbolo del 1989 e della fuga di massa dei tedeschi dell'Est attraverso l'ambasciata di Praga verso la Germania dell'Ovest. Ultima tappa nel cortile della Galleria Futura, dove si incontra Buttocks, probabilmente la più provocatoria e irriverente opera di Cerny, che tramite una scala invita a entrare nelle natiche di due enormi uomini per poter guardare un video critico sulla situazione della scena artistica ceca, data in pasto alla politica.

Per maggiori informazioni: www.visitczechia.com

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