In merito allo scandalo sulle scommesse nel calcio, l'ex giocatore Beppe Signori ricorda a "Le Iene" quando nel 2011 finì nell'occhio del ciclone con l'accusa di aver truccato una partita per ottenere guadagni illeciti. Per l'ex attaccante di Bologna, Lazio e della Nazionale scattò l'arresto e la radiazione dal mondo del pallone: "Ho sempre dichiarato che mi piaceva scommettere", dice Signori che ha impiegato dieci anni per dimostrare la sua innocenza: "Dieci anni di vita buttati". Il calciatore ricorda l'incontro con i faccendieri Massimo Erodiani e Antonio Bellavista: "Mi proposero di finanziare la partita truccata Atalanta-Piacenza e mi chiesero soldi per comprare alcuni giocatori ma io rifiutati", dice l'ex bomber mostrando al programma di Italia 1 un foglietto scritto durante quell'incontro.
Tra i giocatori "comprati" Carlo Gervasoni, all'epoca del Piacenza, spiega le tecniche adottate sul campo per truccare il risultato e i compensi: "Per una partita di serie B 150mila euro, 400mila per una partita di Serie A", racconta Gervasoni ricordando il match truccato del 2011 Atalanta-Piacenza, finito 3 a 0 per gli orobici. Insieme a Beppe Signori nello scandalo scommesse furono coinvolti altri volti noti del calcio come Cristiano Doni, Stefano Bettarini, Antonio Conte e Stefano Mauri. Per Signori fu l'inizio di un "calvario giudiziario" per dimostrare la sua estraneità fino all'assoluzione nel marzo 2021 da parte del Tribunale di Modena perché "il fatto non sussiste".