con prefazione di Sergio Mattarella

"16 ottobre 1943. Storia di Emanuele che sfuggì al nazismo": ora è a fumetti una delle storie più toccanti della Shoah

A ottant'anni dal rastrellamento del quartiere ebraico di Roma la vicenda di uno degli ultimi sopravvissuti alla razzia degli ebrei da Roma, quella del "bambino del tram". Con prefazione del Presidente della Repubblica Mattarella

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A ottant'anni dal rastrellamento del quartiere ebraico di Roma, una delle storie più toccanti della Shoah italiana rivive in un emozionante romanzo a fumetti: "16 ottobre 1943. Storia di Emanuele che sfuggì al nazismo", di Ernesto Anderle (fumettista milanese classe 1984) ed Emanuele Di Porto (protagonista della vicenda e superstite) con Marco Caviglia (storico della Fondazione Museo della Shoah, ha supervisionato l'intera lavorazione), edito da Mondadori. Proprio quella di Emanuele Di Porto, uno degli ultimi sopravvissuti alla razzia degli ebrei da Roma, allora dodicenne, oggi 92enne, è solo una delle tante storie che la comunità ebraica è pronta a raccontare, per mantenere viva la memoria, soprattutto tra le giovani generazioni. Ed è così che i più piccoli possono ricordare questa data grazie alle splendide pagine illustrate del libro su questo dodicenne che si salvò dalla deportazione proprio rifugiandosi su un tram a due passi dalla sinagoga, tanto da passare alla storia come "il bambino del tram". "A tutti i giovani che leggeranno questo romanzo a fumetti voglio dire un'unica cosa: la vita mi ha insegnato a non arrendermi mai davanti alle difficoltà, per quanto esse possano sembrare insuperabili", afferma il protagonista rivolgendosi ai lettori dai 10 anni in su.

Roma, 16 ottobre 1943. È l'alba. Emanuele Di Porto, un ragazzino di dodici anni, dorme serenamente, quando all'improvviso la quiete viene spezzata: rumore di camion, grida. I tedeschi sono arrivati nel quartiere ebraico. Sua madre si precipita alla stazione per avvertire il marito, venditore ambulante. Dalla finestra Emanuele la vede costretta a salire su un camion sotto la minaccia delle armi dei soldati. Non esita: scende di corsa in strada per unirsi a lei, ma la donna riesce a metterlo in salvo. A casa non può tornare, il quartiere non è più un luogo sicuro. Trova rifugio a bordo di un tram, con la complicità silenziosa di bigliettai e autisti: è l’inizio di due lunghissimi giorni, carichi di tensione e speranza, in un'agonizzante ricerca della salvezza.
 

"Riuscii a scamparla perché mia madre mi spinse lontano da lei - ricorda Emanuele Di Porto -. Sono andato via lentamente, senza dare nell'occhio. Poi ho trovato riparo in un tram della circolare dove sono stato accudito da alcuni autisti ai quali avevo confessato di essere ebreo. Forse dirò una cosa strana, ma io non sono capace a covare rancore".

Un messaggio, però, lo lancia ai giovani. Parole che suonano come un avvertimento. "A loro dico 'si salvi chi può. Sono convinto che possa esserci ancora il rischio che la storia si ripeta". "Cari ragazzi, - aggiunge, - vi capiterà molte volte, nel corso della vostra vita, di cadere a terra a causa di una serie di avvenimenti dolorosi o per un insuccesso imprevisto e proprio in quei momenti dovrete ricordarvi la storia di Emanuele Di Porto e trovare la forza per rialzarvi con le vostre gambe, come faccio io da quando ho dodici anni".

E oggi, ancora bombe dal cielo, ancora persone prese in ostaggio e deportate, tra l'orrore e la paura. "Rivivo l'incubo di 80 anni fa, il rastrellamento del ghetto, io avevo 12 anni ma non potrò mai dimenticare". Quello che Emanuele ha vissuto 80 anni fa si ripete, in modo diverso, anche in Israele e, inevitabilmente, il suo pensiero va alle vittime e ai deportati. "E' terribile quello che sta succedendo, un dramma - aggiunge, - sono ovviamente molto preoccupato".

Gli appuntamenti di Roma -

 Roma si prepara a celebrare l'80esimo anniversario del rastrellamento, con una serie di iniziative che comporranno il calendario delle prossime due settimane, dalla proiezione di film a spettacoli teatrali, da percorsi urbani a convegni. L'apice delle celebrazioni sarà proprio lunedì 16 ottobre, quando il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, deporrà, al termine della marcia della Memoria dal Campidoglio al ghetto, una corona d'alloro lungo il muro della sinagoga. "Ricordiamo il passato - recita la locandina dell'iniziativa - perché abbiamo a cuore il futuro".

17 ottobre, ore 18.30, alla Casa delle Letterature: Emanuele Di Porto, Ernesto Anderle e Marco Caviglia presentano il libro moderati da Sara Della Bella, giornalista e autrice di graphic novel. Previsti i saluti istituzionali di Mario Venezia, Presidente della Fondazione Museo della Shoah, e Miguel Gotor, assessore alla Cultura di Roma.

19 ottobre, ore 10, al Teatro Vascello: Emanuele Di Porto prende parte a un evento di approfondimento sul 16 ottobre 1943 con i liceali del XII Municipio di Roma.

16 ottobre 1943. Storia di Emanuele che sfuggì al nazismo
Ernesto Anderle ed Emanuele Di Porto con Marco Caviglia
Mondadori
128 pagine
€ 22
Dai 10 anni