Manovra, Palazzo Chigi: "È seria, faro su redditi bassi e pensioni"
Appello del premier Giorgia Meloni a ridurre al minimo gli emendamenti, visto anche il contesto mutato per il conflitto in Israele
La Manovra, per Palazzo Chigi, è "seria che, nel quadro della sostenibilità della finanza pubblica, concentrerà la sua attenzione su redditi e pensioni medio-bassi, sulla famiglia e sulla sanità". È quanto emerso dal vertice di maggioranza. Sono diverse misure "in continuità con il lavoro portato avanti dal governo fin dalla precedente legge di Bilancio".
Appello Meloni: "Pochi emendamenti" Un appello alla "prudenza", visto anche il contesto mutato per il conflitto in Israele. E l'invito alla maggioranza a ridurre al minimo gli emendamenti. È questo il messaggio inviato dal premier Giorgia Meloni e dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti nel corso del doppio vertice con i leader della maggioranza e con i capigruppo di Camera e Senato, vertice durato tre ore.
"Collaborazione e determinazione maggioranza per Manovra" Clima di grande collaborazione e determinazione nella maggioranza in vista della legge di Bilancio. È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi. Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, spiega la nota, ha svolto una relazione sull'impostazione della Legge che andrà in approvazione nel prossimo Cdm di lunedì.
Taglio del cuneo Si conferma l'intenzione di intervenire sui redditi e sulle pensioni medio basse. Ci sarà il taglio del cuneo, misure per la famiglia e per la sanità. Si valutano anche altri interventi di maggiore dettaglio, per i quali erò sono in corso le verifiche sul fronte delle coperture.
Il conflitto in Medio Oriente e le sue potenziali conseguenze - raccontano - ha occupato buona parte della lunga riunione: le risorse a disposizione per la Manovra erano già scarse, ora il rischio che i margini si riducano.
In attesa che inizi la sessione di bilancio, il Parlamento ha approvato lo scostamento da quasi 16 miliardi e la Nadef. Lunedì toccherà al governo quando varerà il documento programmatico di bilancio, la Manovra e il dl fiscale che tra le misure conta anche l'introduzione in Italia della global minimum tax. La nuova imposta per i gruppi multinazionali di imprese, che scatterà dal primo gennaio in attuazione di una direttiva europea, potrebbe garantire un gettito stimato intorno ai 2-3 miliardi. Previsti anche 3,2 miliardi, liberati in deficit per quest'anno dalla Nadef, da destinare al conguaglio anticipato dell'adeguamento Istat per le pensioni 2024, misure per il personale della P.a. e alla gestione dei flussi migratori.
No a sanatorie Smentite le ipotesi di sanatorie fiscali o edilizie, col decreto fiscale potrebbe invece arrivare la rateizzazione dell'acconto di novembre per autonomi e partite Iva: l'idea è di farla partire già dal prossimo mese entro un certo tetto di fatturato.
Il viceministro all'economia Maurizio Leo, che sta perfezionando il decreto, ha annunciato nelle scorse settimane l'intenzione di portare in Cdm la revisione del calendario degli adempimenti, sia per le dichiarazione sia per i termini di versamento, oltre alle misure per favorire un nuovo rapporto tra fisco e contribuente, come il concordato preventivo biennale e la cooperative compliance. Intanto l'esecutivo ottiene l'autorizzazione del Parlamento ad utilizzare i 15,7 miliardi in deficit liberati dalla Nadef per la Manovra.
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