Nel frigo sono stati ritrovati solo cibi per adulti, mentre in cucina c'è una confezione di benzodiazepine. È la casa di Alessia Pifferi indagata per la morte della figlia di Diana, di appena 18 mesi. Lasciata dalla madre sola per sei giorni, Diana è morta per una gravissima e prolungata disidratazione nell'appartamento di Ponte Lambro, periferia a sud-est di Milano. "Mattino Cinque News" mostra, per la prima volta, le immagini della casa di Pifferi nelle condizioni in cui è stata trovata dopo la morte della bambina.
C'è molto caos nella casa di Alessia Pifferi, superato l'ingresso c'è il soggiorno con la cucina. Appoggiato sul piano un flacone di benzodiazepine, sul tavolo invece la bottiglietta di acqua che la donna avrebbe lasciato alla figlia: è schiacciata, ma in parte ancora piena. Diana probabilmente aveva tentato di berla, ma senza riuscire a finirla. Nel frigorifero, quasi vuoto, solo cibi per adulti. Ha fatto discutere la presenza di un astice e neppure di un alimento adeguato alla piccola di 18 mesi. "In casa, a parte una confezione di latte intero, non ci sono alimenti specifici per garantire una crescita adeguata", questo è quanto emerge dalla relazione della scientifica nel corso del sopralluogo.
Nel soggiorno due valigie con i vestiti di Alessia Pifferi. Forse quelle che aveva portato con sé quando ha lasciato sola Diana. Nel bagno si vede un abito da sera rosso appeso alla tenda della doccia. Accatastati, invece, nel bidet i giochi della bambina. Infine la camera da letto, anche quella in disordine. Il letto disfatto di Alessia Pifferi e la culla da campeggio dove è stata ritrovata senza vita Diana. Poco distante un biberon che conteneva ancora del latte. Nello stomaco della bambina, così come riscontrato dall'autopsia, sono stati ritrovati brandelli di pannolino. Lo stesso che si era strappata e che giaceva al suo fianco.
Oggi, 10 ottobre, è in corso una nuova udienza del processo proprio a carico della donna accusata di aver ucciso sua figlia Diana. La Corte d'Assise di Milano ha disposto una perizia psichiatrica per valutare la capacità di intendere e volere al momento dei fatti e l'eventuale pericolosità sociale di Alessia Pifferi, la 37enne accusata di omicidio volontario, anche aggravato dalla premeditazione, per aver lasciato morire di stenti, nel luglio 2022, abbandonando
da sola in casa per sei giorni, la figlia Diana, che aveva meno di un anno e mezzo.