All'Ospedale Molinette di Torino si festeggiano i 30 anni del cuore di Fausto Zancarli, 76 anni. Nel 1993 fu sottoposto a un trapianto dell'organo, dopo che il suo si era ammalato gravemente. Il primo infarto a 32 anni, poi la cardiomiopatia dilatativa: il cuore non riusciva più a pompare sangue, fino a un ulteriore aggravamento che ha richiesto con urgenza l'intervento. Oggi Fausto, un tempo operatore per un'azienda tramviaria, è un pensionato e sorride alla vita, circondato dal team di medici che lo ha seguito e dalla sua famiglia. Per i 30 anni del suo nuovo cuore riceverà una targa celebrativa, simbolo di un record che pochi al mondo possono vantare.
Una nuova vita per Fausto -
"Più contento di così...sono al settimo cielo", ha detto Fausto, che da 30 anni vive grazie a un cuore che gli è stato donato. Il suo organo aveva iniziato a fare i capricci nel 1979. Un infarto che presto degenerò in cardiomiopatia dilatativa, con ripetuti ricoveri per scompenso cardiaco. Nel 1993 l'intervento e l'inizio di un nuovo percorso fatto di tanti ostacoli, ma di altrettante gioie.
Ha potuto partecipare al matrimonio delle due figlie, giocare con i tre nipotini, affrontando un'esistenza con quello che l'azienda ospedaliera torinese chiama "uno spirito sereno, positivo e combattivo". I problemi di salute di Fausto, però, gli costarono caro: a causa della malattia fu congedato per inabilità dall'azienda tramviaria per cui lavorava, costretto ad arrangiarsi con lavoretti santuari In tutti questi anni è stato seguito dai suoi "angeli custodi", i tre medici curanti, che con lo scorrere del tempo si sono trasformati da dottori ad amici.
Un record per pochi al mondo -
"Il segreto per una durata così lunga sta nell'accurato appaiamento tra donatore di cuore e ricevente, così come nelle cure attente e continue che vengono fornite nel corso dei regolari controlli post trapianto", ha spiegato Mauro Rinaldi, direttore della struttura di cardiochirurgia delle Molinette. A consegnargli la targa celebrativa provvederanno i suoi tre medici e i successori dell'equipe che eseguì l'intervento nel 1993 e a cui Fausto sarà eternamente grato.
"Siamo il primo posto in Italia per numero di trapianti eseguiti e questo risultato testimonia anche l'altissima qualità dell'assistenza fornita dalla nostra struttura", ha detto il direttore generale della Città della Salute Giovanni La Valle. Per quel che riguarda l'azienda si tratta di un vero e proprio record, "un traguardo che è stato raggiunto da poche persone al mondo".