Emancipazione finanziaria

Donne senza conto corrente, in Italia sono il 37%| Roccella: "Dato incredibile"

La Ministra alla Famiglia, alla Natalità e alle Pari Opportunità Roccella: "La violenza economica è meno visibile ma funzionale a limitare la libertà femminile"

© Da video| PRELIEVO AL BANCOMAT , MICHELA BANCHE

ll 37% delle donne italiane non dispone di un conto corrente. Il dato emerge dalla ricerca condotta da Episteme dal titolo "Le donne e la gestione famigliare". "E' un numero incredibile. La violenza economica è una forma di violenza meno visibile ma funzionale a limitare la libertà femminile", ha dichiarato la Ministra alla Famiglia, alla Natalità e alle Pari Opportunità,  Eugenia Roccella, intervenendo in Commissione Bicamerale Femminicidio. 

"Alla violenza economica delle donne con l'Osservatorio Antiviolenza abbiamo deciso di dedicare un focus particolare perchè i dati sono spaventosi. Come ministero sottoscriveremo un protocollo d'intesa con l'Abi (Associazione bancaria italiana), già pronto, per prevenire e contrastare questa forma di violenza insidiosa", ha detto la Ministra. 

Cos'è la violenza economica? -

 "Le forme di violenza economica sono moltissime , dai casi eclatanti in cui magari i risparmi accumulati che derivano da regali vengono sottratti dall'abusante, a delle forme che sono molto più subdole e difficili da identificare, ad esempio il compagno che controlla le spese o che obbliga la donna a chiedere perfino i soldi per la spesa o di mostrare gli scontrini. L'abusante arriva a nascondere le informazioni circa le finanze della famiglia quindi quanti soldi ci sono sul conto corrente. Ciascuno di questi comportamenti deve rappresentare per le donne un campanello d'allarme", spiega Azzurra Rinaldi, economista. 

Quali sono le donne più a rischio? -

 "Purtroppo la violenza economica è legata a doppio giro con la dipendenza economica. In Italia il tasso di occupazione femminile è in assoluto fra i più bassi in Europa. Nel Nord Italia si avvicina o supera in certi casi il 60% mentre in alcune regioni del Sud Italia è esattamente la metà, ovvero il 30%. Le donne disoccupate sono più esposte perché non hanno proprio denaro da gestire e quindi devono necessariamente utilizzare le finanze accumulate dal marito o dal compagno", aggiunge Rinaldi. 

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