Khaled El Qaisi, Israele ha scarcerato il ricercatore italo-palestinese
Il 29enne, imprigionato dal 31 agosto, per sette giorni dovrà restare a disposizione delle autorità e lasciare il passaporto in consegna perchè le indagini sul suo conto sono ancora in corso
Khaled El Qaisi, il giovane ricercatore italo-palestinese dell’Università La Sapienza di Roma in prigione in Israele dal 31 agosto, è stato scarcerato. Lo ha deciso un tribunale di Rishon le Tzion ma a condizione che per sette giorni resti a disposizione delle autorità e lasci il passaporto in consegna. Per questo periodo, il 29enne andrà a Betlemme.
I sette giorni stabiliti dal Tribunale israeliano - che terminano l'8 ottobre - sono legati alle indagini sul conto del ricercatore ancora in corso da parte delle autorità inquirenti. La scarcerazione di El Qaisi - secondo quanto trapela da fonti ben informate - ha come condizione il trattenimento del passaporto da parte delle autorità e il suo restare a disposizione senza poter lasciare il Paese. In questo periodo, tuttavia, El Qaisi non è costretto a restare a casa e può muoversi liberamente, ma sempre rispettando le condizioni imposte dal Tribunale israeliano.
Rettrice La Sapienza: "Lavorare per rientro Khaled in Italia" "Apprendiamo con sollievo la notizia della scarcerazione del nostro studente Khaled El Qaisi. Confidiamo nella costante attività del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale affinché Khaled possa rientrare in Italia al più presto". Lo ha detto all'Ansa la rettrice dell'Università La Sapienza di Roma, Antonella Polimeni.
La moglie di Khaled El Qaisi: "Sollievo ma restiamo in allerta" "Sono sollevata ma al momento non ho certezze su un prossimo rientro di Khaled in Italia, restiamo in allerta. Nessuno di noi è ancora riuscito a parlare con lui", ha dichiarato la moglie del 29enne Francesca Antinucci.
Il 29enne andrà a Betlemme per 7 giorni Lo studente e ricercatore de La Sapienza andrà Betlemme per i sette giorni di trattenimento, a casa di uno zio che si è offerto come garante. "Per ora posso dire solo che non si tratta di domiciliari ma che fino all'8 ottobre c'è divieto di espatrio e obbligo di restare a disposizione delle autorità giudiziarie", ha aggiunto la moglie, che aveva rinnovato l'appello per la scarcerazione incondizionata solo qualche giorno fa.
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