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Fedez, ulcere anastomotiche: cosa sono e perché sono rare

Ecco cosa ha portato al ricovero d'urgenza del rapper, operato a marzo 2022 per carcinoma neuroendocrino

© Instagram

Nuovi problemi di salute per il rapper Fedez, dopo il tumore al pancreas asportato a marzo 2022. Stavolta l'artista è stato ricoverato d'urgenza in Chirurgia al Fatebenefratelli Sacco di Milano (e ha "rischiato la vita", come lui stesso ha comunicato ai fan in apprensione via Instagram) per "due ulcere che mi hanno causato un'emorragia interna". Più nello specifico, come ha spiegato a Il Corriere della Sera Massimo Falconi, direttore dell'Unità Operativa di Chirurgia del pancreas e dei trapianti all'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milanoil, che ha asportato al cantante il raro tumore, un carcinoma neuroendocrino, si è trattato di ulcere anastomotiche. Ecco cosa sono e perché si può parlare di un evento raro.

Ulcere anastomotiche, ecco cosa ha colpito Fedez -

  Come complicanza, spesso immediata e grave, seppur rara, di una chirurgia gastro-duodeno-digiunale possono svilupparsi queste ulcere, spesso causate da un'infezione da Helicobacter pylori o favorite dall'assunzione di antinfiammatori non steroidei. Vengono definite anastomotiche quando sorgono dove è avvenuta l'anastomosi (in chirurgia, frequente quella gastro-intestinale, è un tipo particolare di sutura che consiste nel collegamento, dopo resezione, di due parti dello stesso viscere o di due visceri cavi diversi in modo da renderli comunicanti, ndr).

"L'ulcera si è formata là dove noi abbiamo cucito, - ha confermato a Il Corriere della Sera il chirurgo di Fedez. - Allora c'era stata l'asportazione della maggior parte del duodeno, cistifellea, testa del pancreas e un pezzo di intestino. Pur avendo eliminato diversi organi e visceri, viene ricostruita la continuità fra i vari segmenti dell'apparato digerente".

E' in quella continuità che possono formarsi le ulcere, come complicanza della chirurgia gastrica. Per definizione, in patologia umana, si tratta di una soluzione di continuo, di forma rotondeggiante od ovalare, dei tegumenti e dei tessuti di rivestimento delle cavità interne, che interessa anche il tessuto connettivo sottostante e mostra scarsa tendenza alla risoluzione spontanea.  "Può capitare, è un evento relativamente raro – continua Falconi a Il Corriere. - Si tratta di un'ulcerazione (una lesione della mucosa intestinale) che si forma in prossimità dell'anastomosi, ovvero dove noi chirurghi abbiamo 'cucito', suturato".

I sintomi dell'ulcera sono dolori, alterazione della funzione secretoria e della motilità, manifestazioni emorragiche. "Può manifestarsi - specifica il chirurgo al Corriere - con dolore addominale, difficoltà di alimentazione e, raramente, ematemesi (vomito di sangue) oppure melena (emissione, con le feci, di sangue digerito)".


L'emorragia (sanguinamento gastrointestinale) è, dunque, una complicanza delle ulcere, anche in assenza di dolore. Sintomi di un'ulcera sanguinante possono essere il vomito di sangue di colore rosso vivo o di coaguli di colore marrone-rossastro, di sangue parzialmente digerito simile ai fondi di caffè (ematemesi) oppure l’emissione di feci nere e picee (melena) o visibilmente sanguinolente (ematochezia). Se presente in piccole quantità, il sangue nelle feci potrebbe passare inosservato, ma se persiste, può comunque portare ad anemia. La perdita di sangue può anche causare affaticamento, una riduzione della pressione sanguigna quando ci si alza in piedi, sudorazione, sete e svenimento.

A meno che non si verifichi un sanguinamento abbondante, il medico usa una sonda di esplorazione flessibile (endoscopio) per effettuare un'endoscopia superiore. Se viene riscontrata un'ulcera sanguinante, è possibile cauterizzarla (distruggerla con il calore) con un endoscopio. Il medico può anche utilizzare l'endoscopio per iniettare una sostanza che provoca la coagulazione dell'ulcera sanguinante.

Se non viene individuata la fonte dell’emorragia e il sanguinamento non è grave, il trattamento prevede l'uso di farmaci che impediscono la produzione di acido, come i bloccanti dei recettori dell’istamina-2 (H2) o gli inibitori della pompa protonica. Spesso al paziente si somministrano anche liquidi per via endovenosa a digiuno, per mettere a riposo il tratto digerente. Se ciò non è efficace, può essere necessario il trattamento chirurgico.

"Il ricovero dovrebbe durare pochi giorni, in un mese si guarisce: ma occorre grande attenzione", continua il chirurgo di Fedez. Come lo stesso cantante ha riferito via Instagra, dopo il ricovero d'urgenza in ospedale, è stato sottoposto a due trasfusioni di sangue, perché queste ulcere anastomiche hanno provocato un'emorragia interna.

Può ricapitare?, chiede Il Corriere della Sera a Falconi: "Sì, non si può escludere. Per questo è importante che i pazienti che subiscono interventi chirurgici delicati e importanti, come nel caso di Federico, seguano attentamente le indicazioni che vengono loro date, sia per quanto riguarda la terapia farmacologica che devono seguire, sia dal punto di vista della corretta alimentazione".

Nel marzo del 2022 Fedez aveva subito un delicato intervento al San Raffaele di Milano per un tumore neuroendocrino del pancreas, documentando sui social tutto il percorso, dalla scoperta della malattia all'intervento, dalla degenza al ritorno a casa. Sul fronte dei controlli, nel maggio scorso, aveva condiviso coi fan la buona notizia dei risultati della risonanza.

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