A Giorgia Meloni, Giuseppe Conte dà uno "zero virgola in pagella" perché con i numeri della Nadef "strozza l'Italia che si era ripresa dopo la pandemia". Secondo il presidente del M5s, in questo modo i mercati si preoccupano e lo spread sale a causa di "un governo fermo, che non offre una visione e una prospettiva di crescita".
In un'intervista a la Stampa, Conte sottolinea che da quando è premier Giorgia Meloni "ha sposato una logica burocratica dei conti pubblici. È giusto farli quadrare, ma devono quadrare anche quelli delle famiglie italiane: non vediamo nulla per affrontare i rincari del carrello della spesa, dei mutui e dei carburanti. Tagliando investimenti e crescita si condanna l'Italia, vanificando il +12% di Pil nel biennio ottenuto dal nostro governo".
E sul Superbonus e sul buco nei conti pubblici, chiarisce: Ad averne di misure che attivano un milione di posti di lavoro come il Superbonus. Le politiche di crescita non possono essere valutate in modo disonesto, solo dal lato dei costi, senza menzionare i ritorni, cioè i 100 miliardi di maggiori entrate che le mie politiche espansive hanno contribuito a generare nel biennio 2020-22. Fratelli d'Italia vive in perenne dissociazione: tifavano per il Superbonus e ora lo usano per coprirei loro fallimenti".
Quindi, il presidente del M5s fornisce la sua ricetta: nella legge di bilancio, le risorse a disposizione le userebbe "per risollevare la Sanità al collasso, per finanziare aiuti alle famiglie in difficoltà e per evitare tagli all'istruzione e alla ricerca, affinché l'Italia non sia fanalino di coda in Europa". In particolare, sulla Sanità "una proposta comune deve passare anche da una riforma del titolo V della Costituzione, per far tornare la gestione della sanità allo Stato e spezzare il legame tra politica e nomine sanitarie nei territori. Confidiamo che gli altri partiti di opposizione siano d'accordo".
In un'intervista televisiva, poi, Conte ribadisce che il M5s "non è disponibile a fare accordi per gestire il potere con nessuno. Non facciamo parte di nessuna 'ditta'. Noi portiamo avanti le nostre battaglie, vogliamo chiarimenti politici e vogliamo essere rispettati per le posizioni politiche che prendiamo". E se in tutto questo "c'è qualcuno che avverte una lesa maestà e denota atteggiamenti arroganti, noi li rispediamo al mittente. Se alludo a Elly Schlein? Beh vedo delle reazioni nervose da quello che leggo in questi giorni".
Conte prosegue sottolineando che "noi non offendiamo nessuno, ma non permettiamo a nessuno che non ci sia un confronto e un chiarimento su quelle che sono le nostre posizioni politiche. Noi non andiamo avanti con chiunque sulla base di cartelli elettorali, andiamo avanti solo prendendo impegni seri e chiari con i cittadini".