Il 1° ottobre è la Giornata Internazionale del Caffè
L'International Coffee Day è l’occasione per tutti i coffee lovers di condividere la loro passione e sostenere i milioni di agricoltori che dipendono dal suo raccolto
Giornata Internazionale del Caffè
Si celebra domenica 1° ottobre la Giornata Internazionale del Caffè, volta a promuovere la bevanda calda più amata dagli italiani con eventi che si svolgono in tutto il mondo. Ufficializzata dall’ICO - International Coffee Organization, il primo International Coffee Day fu lanciato a Milano il 1° ottobre 2015 e, tutt’oggi, questa giornata viene utilizzata per promuovere il caffè del commercio equo e solidale per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla situazione dei coltivatori di caffè.
Quello del caffè è da sempre riconosciuto come un momento di convivialità, un autentico rito culturale che si declina in modi diversi nelle varie società e tradizioni. La Giornata è un’occasione di riflessione sul ruolo sociale e culturale di questa bevanda, che oggi si rinnova in un mondo in evoluzione (attraverso cialde e capsule) diventando più veloce ed ecologico, ma sempre mantenendo la sua autenticità.
Il caffè in Italia
Gli italiani non rinunciano mai al caffè: alcuni risultati dell’indagine realizzata dal Consorzio Promozione Caffè, in collaborazione con AstraRicerche, mostrano che per il 42,2% il caffè è un modo per ritrovare la carica, per il 33,7% un momento di condivisione speciale.
L’Italia riveste un ruolo di primo piano come Paese consumatore: è il settimo al mondo con 5,2 milioni di sacchi annui. Secondo gli ultimi dati, infatti, circa il 73,9% degli lo beve regolarmente ogni giorno. Nel 2023, su 100 caffè, circa 40 vengono consumati a casa, seguiti dal bar (circa 14 su 100). Macchina a cialde, moka e macchina da espresso automatica restano le modalità preferite con cui gli italiani preparano il caffè (rispettivamente il 42,7%, il 28,8% e il 17,1%).
I consumatori di oggi sono, inoltre, attenti alla filiera: riconoscono l’impegno nella sostenibilità sia delle nuove confezioni (61,7%) sia dei nuovi processi produttivi e di trasporto (58,3%) e desiderano che questo trend venga mantenuto e incrementato sempre di più (50,3%).
La nascita del caffè
Fino al XIX secolo non fu certo il luogo di origine della pianta del caffè e, oltre all'Etiopia, si ipotizzava la Persia e lo Yemen. Fu Pellegrino Artusi, nel suo celebre manuale La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene, a sostenere che il miglior caffè fu quello di Mokha (città dello Yemen) e che questo sarebbe l'indizio per individuarne il luogo d'origine.
Esistono molte leggende sull'origine del caffè. La più conosciuta parla di un pastore etiope chiamato Kaldi che un giorno, mentre portava a pascolare le capre, s’imbatté in una pianta di caffè e le capre cominciarono a mangiarne le bacche e a masticarne le foglie. Nella notte, le capre si misero a vagabondare con energia e vivacità anziché dormire. Così il pastore decise di abbrustolire i semi della pianta come quelli mangiati dal suo gregge, li macinò e ne fece un'infusione, ottenendo il caffè.
Il caffè fu introdotto per la prima volta in Europa sull'isola di Malta nel XVI secolo. Gli schiavi musulmani turchi lo usavano per preparare la loro bevanda tradizionale e il caffè divenne una bevanda popolare nell'alta società maltese, tanto che aprirono molte caffetterie.
Successivamente il caffè arrivò a Napoli tramite le navi provenienti da Malta. Altra testimonianza dell'uso del caffè a Napoli risalgono al 1614, quando il compositore ed esploratore Pietro Della Valle inviò notizie dalla Terra Santa, nelle sue lettere a Mario Schipano e al suo raduno di intellettuali, di una bevanda chiamata kahve.
Venezia fu una delle prime città a diffondere la bevanda e a far uso del caffè in Italia: alcune botteghe del caffè furono aperte nel 1645. Nell'Italia centrale si diffuse nei secoli successivi: il medico e letterato Francesco Redi nel suo Bacco in Toscana già cantava: "Beverei prima il veleno/ Che un bicchier, che fosse pieno/ Dell'amaro e reo caffè".
Celebrato dall'arte, dalla letteratura e dalla musica, il caffè divenne presto protagonista a Napoli, dove veniva preparato nella "cuccumella", la tipica caffettiera a filtro napoletana derivata dall'invenzione del parigino Morize nel 1819. Un indizio dell'approccio dei napoletani al caffè come bevanda sociale, è la pratica del "caffè sospeso", ossia l'atto di pagare in anticipo un caffè per il cliente successivo, definito dal filosofo e scrittore napoletano Luciano De Crescenzo un caffè "dato da un individuo all'umanità”.
I nternational Coffee Day: celebrazioni in tutta Italia
Al ristorante La Rei Natura all’interno de Il Boscareto Resort & Spa 5* L di Serralunga d’Alba (CN), il nuovo Chef Michelangelo Mammoliti torna a mettersi in mostra con la sua cucina di grande ricerca e raffinatezza. Nel menu, infatti, non manca un dolce a base di caffè: si chiama Gavotte ed è composto da dentelles croccante, ganache montata al cioccolato Vanuari e caffè Huehuetenango, una particolare varietà Presidio Slow Food proveniente da una regione del Guatemala, dove viene coltivato in altura.
Unica Stella Michelin nella provincia di Crema, al ristorante Vitium lo Chef Michele Minchillo propone l’antipasto Animella, fondo di scoglio, caffè, riso nero e rafano, preparato con 18 diversi tipi di pesce e crostacei. A completare il piatto, rafano e caffè specialty Hawai Kona, che conferiscono piccantezza e amarezza.
Lo Chef Maurizio Bufi del ristorante Il Fagiano del 5* L Grand Hotel Fasano ha ideato il dessert Gianduja, caffè e nocciola. Il caffè è protagonista di un nettare, realizzato con caffè espresso, glucosio, zucchero, scorza di limone e cardamomo verde.
Sotto la Luna è il signature dish che la Pastry Chef Noemi Dell'Agnello, responsabile della pasticceria di Azotea, restaurant-cocktail bar nikkei a Torino, ha messo a punto per evocare i ciottoli della spiaggia di Laigueglia (SV), località in cui è nato il progetto. Per farlo, ha utilizzato un cremoso al dulce de leche e cioccolato bianco, a cui ha abbinato spugne al cacao, una crema inglese al caffè e fava tonka, uno streusel alla nocciola e caffè monorigine Arabica.
Caffè Borghetti, il liquore di vero caffè espresso per eccellenza
Definito come “la bevanda dei tifosi” visto il suo storico legame con il calcio, Caffè Borghetti è un vero must have proprio la sua capacità di offrire un’esperienza sensoriale all’insegna della condivisione e della socialità. La storia inizia nel 1860 grazie all’idea di Ugo Borghetti, imprenditore e proprietario di un bar di Ancona, che creò un liquore in grado di catturare il sapore intenso e avvolgente del caffè espresso.
Parte integrante della nostra tradizione, Borghetti è ancora oggi un simbolo di autenticità e passione a livello internazionale, valori profondamente radicati nella cultura nostrana in cui il caffè è un’arte, un rito irrinunciabile.
Negli anni, il classico formato da 3,35 cl “on the go” è diventato un vero e proprio protagonista del mondo del calcio che ha scaldato gli animi e i cori dei tifosi. La fama del “Borghettino” si estende tuttavia oltre i confini degli stadi, ricreando la stessa magia in un bar come nel soggiorno di casa. Un “mito” che rivive generazione dopo generazione grazie al gusto intenso e deciso, alla sua semplicità e alla sua versatilità, oggi baluardo di cocktail come l’Espresso Martini o il Black Russian.
Torrefazione Dubbini
L’esclusivo brand della storica torrefazione Diemme S.p.A. operante dal 1927, fondata da Romeo ed Emma Dubbini, è dedicato alle pasticcerie artigianali con caffetteria che ricercano un prodotto esclusivo, sublime, dove il caffè diventa protagonista accanto alle dolci creazioni. L’emblema della gamma è il Caffè Superiore: una pregiata miscela composta da 85% Arabica e 15% Robusta, frutto di un’accurata miscelazione di cinque ricercate monorigini provenienti da tre diversi continenti (Etiopia, Messico, Brasile, Costa Rica e India) qui insieme in un blend raffinato dai toni caldi e armonici e con una bassa acidità. Premiato nel 2012 dal prestigioso ITQI (lnternational Taste&Quality Institute di Bruxelles) con il massimo riconoscimento, Caffè Superiore è frutto di un lungo percorso di analisi, selezione e ricerca in ogni processo produttivo per offrire in tazza sentori e sapori che si sposano perfettamente con il latte e le creazioni dolci, esaltandone il bouquet aromatico e la percezione gustativa. Ad affiancare la miscela, le selezionate monorigini in edizione limitata della linea Gli Speciali - Torrefazione Dubbini: una gamma di specialty coffee in continua evoluzione, provenienti da piccoli produttori locali, per offrire in tazza sensazioni sempre nuove, come “El Salvador” ed “Ethiopia Guji”.
Di Indira Fassioni
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