PROVATO IN ANTEPRIMA

Super Mario Bros. Wonder, il ritorno dell'icona di Nintendo

I possessori di Switch si preparano a mettere le mani sulla nuova avventura bidimensionale di Mario: Tgcom24 e Mastergame hanno provato in anteprima la prossima, grande esclusiva targata Nintendo

© Ufficio stampa

Manca poco, ormai, all'esordio di Super Mario Bros. Wonder, ritorno alle due dimensioni del personaggio più celebre di Nintendo. L’arrivo di un’avventura nuova di zecca era atteso sia dagli fan incalliti della casa di Kyoto, sia dagli amanti dei giochi di piattaforme: i trailer distribuiti negli ultimi mesi hanno contribuito a scaldare l’ambiente mostrando trasformazioni e meccaniche inedite, create da Nintendo per rinnovare un’esperienza di gioco che sarebbe folle definire "sempre uguale".

Partendo dalla base granitica e ancora godibilissima del primo capitolo, a ogni nuovo progetto gli sviluppatori dell’azienda giapponese hanno limato, rielaborato, aggiunto e in qualche caso persino sottratto elementi dalla formula per mantenerla sempre efficiente e al passo coi tempi. Soprattutto, sono stati capaci di conciliare ciascuna novità legata ai personaggi con le scelte di level design, servendosene per guidare i giocatori, prima ancora di sfidarli.

A SPASSO NEL REGNO DEI FIORI -

 Super Mario Bros. Wonder arriverà il 20 ottobre, dopo ben undici anni dall’ultimo capitolo 2D: tanti ne sono passati, infatti, dall’uscita di New Super Mario Bros. U. Tgcom24 e Mastergame hanno avuto l'opportunità di trascorrere un’ora in compagnia del gioco, provando una porzione po' più avanzata della storia e uscendo dalla prova piacevolmente "frastornati" da musica e colori. Wonder accoglie i giocatori con un’atmosfera calda e familiare e anche con diverse novità, a partire dalla schermata da cui scegliere il personaggio tra Mario, Luigi, Peach, Daisy, Toad (giallo e blu), Toadette, Yoshi (rosso, giallo e blu) e Ruboniglio.

Preferendo quest’ultimo o uno tra i dinosauri sarà possibile sacrificare l’accesso ai vari potenziamenti in cambio dell’invincibilità (una scelta perfetta per il pubblico di giovanissimi), mentre i restanti componenti del cast, al di là di genere e aspetto, non presentano differenze di sorta né abilità specifiche, delegate semmai al sistema delle "spille". Parliamo di potenziamenti selezionabili a monte di ciascun livello, destinati ad aumentare attraverso specifiche sfide e divisi a loro volta tra vantaggi attivi e passivi: nel primo caso, per esempio, rientrano il cappello paracadute o il salto caricato, mentre nel secondo l’accesso a monete extra previo abbattimento dei nemici.

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Scelto il bonus desiderato si passa alla mappa del Regno dei Fiori (altra novità di questo episodio), la quale a sua volta, dopo un breve percorso introduttivo, abbandona ogni rigidità permettendo a Mario e soci di spostarsi a loro piacimento e senza binari tra i piedi. Potrebbe sembrare un dettaglio insignificante, ma in realtà una simile scelta incrementa notevolmente la libertà d’approccio ai vari livelli, oltre a rappresentare (in termini banalmente linguistici) una piccola rivoluzione per la stessa serie, perlomeno in merito alle meccaniche da "platform".

Rispetto al Regno dei Funghi o alle altre aree che hanno precedentemente ospitato le avventure dell’idraulico baffuto, il Regno dei Fiori non è avaro di novità, tanto a livello artistico (in un trionfo di nuovi arrangiamenti musicali, animazioni, tonalità pastello ed effetti che, a tratti, ricordano i platform dedicati a Yoshi), quanto soprattutto in termini di avversari, level design e regole. In uno dei primi scenari sperimentati erano presenti bisonti azzurri detti Bulrush, capaci di assecondare traiettorie oblique ingannando gli automatismi del giocatore, mentre altrove era possibile spostare lateralmente dei tubi o "far crescere" piattaforme specifiche per aprire nuovi percorsi.

Queste trovate svelano il loro potenziale soprattutto dialogando con le abilità dei protagonisti, e qui non c’è che l’imbarazzo della scelta: oltre alle trasformazioni già viste nei capitoli precedenti, abbiamo provato quella che trasforma Mario in un elefante, che permette al protagonista (o chi per lui) di attaccare a colpi di proboscide, o di assorbire dell’acqua dalle fontane e pozze sparse lungo i livelli, per poi spruzzarla contro i nemici, stordendoli. Intrigante anche il cappello a trivella capace di bloccare gli attacchi provenienti dall’alto ma, soprattutto, di aprire a vie secondarie trasformando i nostri eroi in "talpe" capaci di infilarsi tra pavimenti e soffitti.

CHE MERAVIGLIA! -

Altra grossa novità legata al level design è costituita dai fiori meraviglia (il "wonder" che dà il titolo al gioco, appunto), che modificano sensibilmente aspetto e caratteristiche dei livelli, scatenando inoltre eventi speciali quali piogge di stelle cadenti o cariche di Bulrush. Davanti a questi casi il giocatore potrà scegliere se assecondare fino in fondo la trasformazione, oppure tornare alla realtà attraverso specifici semi; inutile dire che per raccogliere tutti i bonus di una zona, comprese le monete fiore da 10 (che fanno le veci delle più classiche monete stella) è consigliabile esplorare fino in fondo ogni variazione possibile.

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Qualcos’altro? Sì, in effetti sì. Nella demo erano presenti anche una sfida spilla legata al "salto arrampicata" - una sorta di doppio balzo a favore di parete - che offre la possibilità di padroneggiare l’abilità in questione a mo’ di tutorial; un divertente minigioco nel quale abbattere piante piranha a ritmo di musica, e infine l’emporio di Poplin, in cui acquistare vite e bonus vari in cambio di monete fiore "lisce", ennesima valuta presente nel gioco. Di contro non ci è stato possibile sperimentare la modalità multigiocatore, ma per quella ci sarà tempo più avanti.

Ovviamente è ancora presto per esprimere giudizi, tuttavia l’assaggio fornitoci da Nintendo è andato oltre le nostre già rosee aspettative, permettendoci se non di sviscerare, perlomeno sfiorare il potenziale delle nuove trasformazioni e trovate presenti in Super Mario Bros. Wonder. Di carne al fuoco sembra essercene parecchia, e considerata la cura maniacale che l’azienda di Kyoto pone tradizionalmente in questo genere di produzioni, è difficile credere che si possa restare delusi di fronte al nuovo gioco di piattaforme in arrivo tra meno di un mese in esclusiva su Switch.