Negli Usa si infiamma il dibattito tra i candidati repubblicani alle primarie per le presidenziali 2024. Ron DeSantis ha annunciato che con lui alla Casa Bianca cambierebbe la politica sulla guerra in Ucraina. "È nel nostro interesse mettere fine alla guerra in Ucraina - ha detto -. Se sarà eletto presidente smetterò di staccare assegni in bianco a Kiev. Dobbiamo occuparci degli americani". Poi ha attaccato Joe Biden e Donald Trump: "I politici in Washington stanno distruggendo il sogno americano - ha affermato -. Joe Biden non fa nulla e neanche Donald Trump fa nulla. Dovrebbe essere qui sul palco con noi".
In Usa il secondo scontro televisivo in vista della candidatura repubblicana per la Casa Bianca non offre grandi sussulti e procede come previsto: tutti contro tutti e quattro protagonisti contro l'ex presidente Donald Trump, assente come nella prima occasione. Il primo a puntare il dito contro Trump è stato il governatore della Florida, Ron DeSantis, suo delfino, seguito a ruota dall'ex governatore del New Jersey Chris Christie, e da Mike Pence e Nikki Haley. "Dovrebbe essere qui con noi, invece è missing in action", ha commentato il governatore della Florida, accusando l'ex presidente di avere aggiunto al debito 7.800 miliardi, preparando di fatto il terreno all'inflazione che oggi sta interessando il Paese. "Donald lo so che stai guardando, non puoi resistere. Hai paura di essere su questo palco a difendere i tuoi risultati", ha detto da parte sua Christie, che per l'ex presidente ha coniato l'appellativo di "Donald Duck".
E se tutti i potenziali candidati hanno concordato sul fallimento delle politiche economiche dell'attuale amministrazione di Joe Biden, a dividerli ci ha pensato la guerra in Ucraina. "E' nel nostro interesse porre fine a questa guerra" in Ucraina. "Questo è ciò che farò come presidente. Non avremo un assegno in bianco. Non avremo truppe statunitensi" nel Paese. "Faremo sì che gli europei facciano quello che devono fare", ha detto DeSantis. Il governatore della Florida ritiene che il compito di proteggere gli Stati Uniti dalle ondate di immigrazione incontrollata al confine meridionale sia più importante di quello di assistere l`Ucraina. "Il nostro Paese è stato invaso. Non abbiamo nemmeno il controllo del nostro territorio. Dobbiamo difendere il popolo americano prima ancora di preoccuparci di tutte queste altre cose", ha aggiunto DeSantis. Per Nikke Haley, Pence e la maggior parte degli altri candidati, invece, una vittoria della Russia in Ucraina sarebbe da evitare e significherebbe, soprattutto, una vittoria della Cina.