Il progetto pilota

La Scozia sperimenta la prima sala protetta per il consumo di droghe illegali

Le autorità hanno approvato l'apertura di un centro per tossicodipendenti con l'obiettivo di "frenare" l'impennata dei morti per overdose. Londra prende le distanze: "Non esiste alcun modo sicuro per assumere sostanze stupefacenti"

© Afp

La Scozia ospiterà la prima sala protetta per il consumo di droghe illegali del Regno Unito, incluse eroina e cocaina. Il progetto pilota è stato approvato dalle autorità di Glasgow, città in cui verrà aperto il centro per tossicodipendenti e storicamente famosa per l’utilizzo di sostanze. L'obiettivo è quello di far diminuire le morti a causa di overdose, garantendo ambienti igienicamente sicuri e la necessari assistenza medica. L’iniziativa è stata criticata dal Governo di Londra guidato dal partito conservatore dei Tories e fortemente sostenuta dagli indipendentisti a capo di Edimburgo dello Scottish National Party.

Un luogo dove ricevere supporto -

 Nel nuovo hub sarà permesso il consumo di droghe illegali nell'isola a livello di vendita, ma non per il consumo personale. Secondo l'autorità giudiziaria scozzese "non è nell'interesse pubblico che la polizia persegua chi dovesse servirsi di questa struttura", un luogo protetto per chi soffre di dipendenze. Una notizia "fantastica" per Elena Whitham, ministro per le politiche sulla droga e sull’alcol della Scozia, considerando l'aumento del 7% dei decessi per overdose rispetto al 2022. 

Un rapporto sulla struttura pubblicato dai funzionari del sistema sanitario nazionale ha mostrato che "circa 500 persone si iniettano droghe in luoghi pubblici di Glasgow su base regolare". Un ambiente pulito in cui è possibile consumare sostanze senza rimediarle dalla strada e con la supervisione di personale sanitario, contribuirà a "ridurre il tasso di mortalità".

Londra non è d'accordo -

 Il progetto pilota che partirà da Glasgow, città in cui è stato girato il famoso film sulla tossicodipendenza "Trainspotting", è stato approvato da una maggioranza bipartisan, sia dall'SNP che dai Tories scozzesi. Nonostante la legislazione sulla droga sia riservata a Westminster, l'avvocato di Edimburgo Dorothy Bain KC ha confermato che non verrà avviato un procedimento per chi parteciperà al programma. Il premier britannico ha da subito preso le distanze, senza aver evocato per ora alcun veto. In risposta alla Bain, un portavoce del Ministero degli Interni ha detto che "non esiste alcun modo sicuro per assumere droghe illegali".

Eppure, il progetto proposto per la prima volta nel 2016 in seguito a un aumento di casi di Hiv nella città di Glasgow, è stato già testato in altri Paesi, come la Svizzera, reduce da un'epidemia di eroina negli anni '90. Già dal 2017 Zurigo sta sperimentando un metodo simile che si basa sui quattro pilastri di "prevenzione, terapia, riduzione del danno e repressione", i cui risultati hanno portato a una radicale diminuzione di decessi e crimini legati all'utilizzo di sostanze stupefacenti.

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