La mamma di Kata crede fermamente nell'innocenza di suo fratello Abel. Lo ribadisce in diretta a "Mattino Cinque News". "Tutti credevano in un mio coinvolgimento e di mio fratello nella vicenda, ma fino a oggi nessuno ha trovato nulla. E non troveranno nulla contro di noi perché non c'entriamo nulla". Così Katherine Alvarez parla a Canale 5 del rapimento della sua bambina scomparsa a Firenze lo scorso 10 giugno mentre giocava nell'ex hotel Astor, la struttura occupata, poi sgomberata, dove viveva con la sua famiglia.
Ciononostante la mamma di Kata non esclude nessuna possibilità e riporta l'attenzione su un litigio avvenuto proprio nell'ex struttura occupata con un'altra famiglia. "Non dobbiamo dimenticare il litigio avvenuto con la famiglia dell'ultimo piano - ribadisce - di loro non si parla abbastanza e non so perché. Ormai non mi fido di nessuno e non posso escludere nulla. Ma so chi è mio fratello e mi fido di lui".
Intanto lo zio di Kata è in carcere per tentato omicidio, ma è anche tra gli indagati per il rapimento della minore. Insieme a lui risultano, al momento, indagati anche lo zio paterno della bambina, Marlon Edgar Chicclo, e altre cinque persone, ex occupanti dell'ex hotel Astor. Tre di loro (due uomini e una donna) sono stati immortalati dalle telecamere mentre uscivano dalla struttura dopo la scomparsa della bambina. Con loro un borsone e due trolley che, viste le dimensioni, avrebbero potuto occultare il corpo di Kata.
Katherine Alvarez non esclude nulla, ma crede che quel giorno all'interno dell'ex hotel Astor c'è qualcuno che ha visto e che sa qualcosa sulla scomparsa della sua bambina. A Canale 5 lancia l'ennesimo appello e chiede: "Chi sa parli, non è tardi ancora, c'è tempo per dire la verità", conclude.