Per l'omicidio di Carol Maltesi il killer reo confesso, Davide Fontana, si potrà avvalere della giustizia riparativa, una misura introdotta dalla riforma Cartabia che permette un percorso psicologico per cercare di riparare, davanti agli occhi della società, quanto commesso. Questo programma di recupero, dopo la richiesta avanzata dai legali di Fontana, è stato accettato dal tribunale. Il food blogger, nel gennaio del 2022, uccise nella sua casa di Rescaldina, vicino a Legnano, la 29enne Carol Maltesi colpendola a martellate e sgozzandola. Sezionò il cadavere per gettarlo poi in un burrone. La famiglia della vittima: "Non lo incontreremo mai".
Davide Fontana potrà quindi sperimentare, per la prima volta in Italia, questo istituto legale introdotto non per sostituire il processo ma come modo per risolvere i conflitti e risanare il legame tra chi ha compiuto il reato e chi ne è stato vittima con l'aiuto di una terza figura imparziale, definita "mediatore". Questa misura è stata fortemente voluta dall'Europa per cercare di ridurre il numero dei processi penali e spingere i rei confessi a una maggiore consapevolezza.
Il padre di Carol: "Sconvolto e schifato" -
La famiglia di Carol, tramite il legale, ha fatto sapere di non voler contatti con Fontana. "Il padre e tutti i familiari non vogliono in alcun modo incontrare Davide Fontana", ha spiegato l'avvocato Manuela Scalia. sciolto la riserva lo scorso 20 settembre. "Ho avvisato il padre, che vive ad Amsterdam, della decisione della Corte - ha proseguito Scalia - . Si è detto sconvolto e schifato da una giustizia che ammette un assassino reo confesso, che ha ucciso, fatto a pezzi ed eviscerato una ragazza, di accedere a un percorso simile".