Claudio Baglioni torna dal suo pubblico con "A tutto cuore", il tour che riparte il 21 settembre dal Foro Italico di Roma. Il cantautore chiude la trilogia dopo "Al Centro" e "Tutti su!" con uno spettacolo a 360 gradi, a cavallo tra musica, arte e danza. Uno show di altissimo livello, ideato con la collaborazione del coreografo Giuliano Peparini , per rendere ogni performance un evento.
I numeri della scaletta parlano chiaro: tre ore di show, una quarantina di brani in scaletta e più di cento artisti che si alterneranno sul palco, con 550 costumi di scena in totale. A tenere insieme tutto Claudio Baglioni, padrone di casa che ama sorprendere il suo pubblico con spettacoli sempre nuovi.
"Abbiamo la responsabilità di cambiare" -
Per Baglioni rinnovarsi non è solo un'esigenza, ma anche una forma di rispetto nei confronti di chi lo segue da anni: "Spesso gli artisti veterani cercano il monumento autocelebrativo, che diventa una cerimonia collettiva in cui non c'è niente di propulsivo. Ma il pubblico va anche guidato e noi artisti abbiamo la responsabilità di cambiare qualcosa, non di dare solo quello che si aspetta. Dobbiamo dimostrare che non siamo fermi, ma che stiamo camminando verso qualcosa di nuovo e di diverso".
"Il mio Paese delle meraviglie" -
"A tutto cuore" è il capitolo finale della trilogia iniziata con "Al Centro" e proseguita con "Tutti su!". "Lo definirei un Paese delle meraviglie: di sera in sera scopro cose nuove", spiega Baglioni. "Chi sceglie di venire a vedere uno spettacolo deve essere stupito. Tempo fa si parlava di musica di evasione: ecco, non possiamo far scendere il numero di tragedie che ci sono nel mondo, ma possiamo far salire quello delle cose belle e sognanti".
Il legame con Lampedusa -
L'attualità irrompe comunque di tanto in tanto sul palco, attraverso i quadri del coreografo Giuliano Peparini, e lo stesso cantautore non si tira indietro davanti a quello che sta succedendo a Lampedusa. L'isola siciliana ha infatti un posto speciale nel suo cuore: ha una casa lì e per dieci anni (tra il 2003 e il 2012), ha organizzato il festival musicale "O' Scià" per sensibilizzare sul problema dei migranti. Il festival ottenne riconoscimenti e plausi anche fuori dai confini nazionali, ma poi fu costretto a chiudere: "Come tutte le cose anche quella ha avuto un inizio e una fine, ma io mi sono sentito sconfitto perché non è cambiato niente".
Una prova generale per gli stadi -
Baglioni porterà in giro per l'Italia uno spettacolo grandioso, che sarà una sorta di test per le date del 2024: "Può essere considerata una prova generale per lo stadio, in vista dell'anno prossimo, senza cercare di perdere il contatto con il pubblico". Dopo il Foro Italico (dove sono in programma sei date), lo spettacolo si sposterà all'Arena di Verona (il 5, 6, 7 8 ottobre), poi al Velodromo di Palermo (12, 13, 14 ottobre) e infine all'Arena della Vittoria di Bari (20 e 21 ottobre).