Da Trapani a Marsala, vale a dire l’estremo ovest della Sicilia, dove ancora più forti sono i profumi del Mediterraneo, soprattutto quando l’estate sta finendo e il mare di un blu ineguagliabile vi accompagna in un tragitto favoloso tra mulini a vento, palazzi barocchi e vini superlativi.
Trapani e il barocco - Trapani è una città barocca, elegante, con un centro storico dominato dal settecentesco palazzo Senatorio e dall’adiacente chiesa del Collegio, e un porto che conserva memoria del dominio arabo. Pesca ed estrazione di sale: la vita di Trapani è da sempre strettamente legata al mare. La tradizione marinara è presente anche all’interno del Santuario dell’Annunziata, di origine trecentesca e poi rimaneggiato a metà ‘700, che ha all’interno la cappella dei Pescatori, con una ricca arcata gotica, e quella dei Marinai, di foggia rinascimentale con motivi gotici e arabo-normanni. A lato, il maestoso campanile barocco scandisce le ore della città.
Via del sale - Tra Trapani e Marsala, seguendo la linea del mare, lungo la Via del sale: 25 km di costa bassa, battuta dai caldi venti africani, costellata dai grandi specchi salmastri delle saline che, al tramonto, si tingono di rosso e oro. Il paesaggio della Via del sale è punteggiato da antichi mulini a vento (attivati ora nelle giornate ventose a puro scopo turistico) e da grandi bacini dove l’acqua marina evapora per effetto del sole, lasciando sul fondo il sale grosso che viene poi lavorato in vasche successive, fino all’ultima, dove la concentrazione salina diventa massima.
Il Museo di Nubia - A 5 km da Trapani il Museo del sale di Nubia, ricavato all’interno di una vecchia salina, racconta di come un tempo veniva ricavato e lavorato. Proseguendo verso Marsala, si attraversa la Riserva naturale Isole dello Stagnone. Separata dal mare da una recinzione in blocchi di tufo, è costituita da una serie di vasche in cui l’acqua, pompata dai mulini a vento, deposita i sedimenti di sale. Gestita dal WWF, è un esempio di industria perfettamente integrata con la natura. Al centro dello Stagnone c’è Mozia, un isolotto che, durante la bassa marea, è raggiungibile anche a piedi. L’antica colonia fenicia è sede del Museo Whitaker (dal nome del mercante inglese che a Marsala commerciava in vino e che qui diede il via ai primi scavi), dove si ammira la bellezza marmorea del Giovane in tunica.
Le masserie - A Marsala e nel suo entroterra si trovano ancor oggi antichi bagli, ovvero le caratteristiche masserie siciliane dotata di un ampio cortile interno dove si svolgono le attività agricole. Due, in particolare, dedicano parte degli spazi a scopo museale. In città, il Baglio Anselmi (lungomare Boéo) è sede del Museo Archeologico che racconta la storia di Lilybeo e del suo territorio dall’epoca preistorica al Medioevo. Vi è custodito il relitto di una nave punica affondata al largo delle acque marsalesi nel 69 a. C. Il Baglio Biesina, dell’azienda agricola Genna (SS188, Marsala-Salemi) ospita invece un Museo Etnoantropologico della Civiltà Contadina, diviso secondo “cicli” che illustrano le attività della vita rurale: dal lavoro del fabbro alla filatura, dal ciclo dell’olio a quello del vino e dei prodotti caseari.