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Inquinamento in volo: via a rotte alternative

A differenza del trasporto su strada, il settore aereo non ha ancora una soluzione alternativa per decarbonizzare i viaggi a lungo viaggio. Ma uno studio si sta concentrando sulla diminuzione delle scie visibili ad occhio nudo, le cosiddette scie di condensazione

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Quanto impatta il traffico aereo sull’inquinamento planetario? Partiamo dal fatto che se ognuno di noi viaggiando in macchina produce 104 grammi di CO2 per ogni km percorso, il dato decolla a 250 grammi se ci si sposta in aereo.

Il settore dell’aviazione è responsabile del 2,5% circa delle emissioni globali di CO2, percentuale che però sale al 3,5% se si considerano altri inquinanti. Numeri che sono più che duplicati nell’ultimo ventennio, e si prevede che nel 2050 le emissioni degli aerei saranno da 7 a 10 volte più elevate rispetto ai livelli del 1990. Un aereo di linea inquina 600 auto Euro 0, mentre le variabili da temere in considerazione vanno dal numero dei voli quotidiani al tipo di motori, dal peso degli aeromobili, al tragitto, alle condizioni meteo.

A differenza del trasporto su strada, il settore aereo non ha ancora una soluzione alternativa per decarbonizzare i viaggi a lungo viaggio. Ma uno studio si sta concentrando sulla diminuzione delle scie visibili ad occhio nudo, le cosiddette scie di condensazione che si formano quando la fuliggine degli aerei che bruciano cherosene si aggrega alle particelle d’acqua nell’aria umida dell’atmosfera, trasformandosi in ghiaccio viste le temperature molto basse.

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Condensandosi queste particelle assorbono e catturano la radiazione solare, trasformandosi in una sorta di cappa che contribuisce al riscaldamento globale. Il progetto - nato dalla collaborazione tra Google, American Airlines e il fondo di investimento sul clima di Bill Gates, Breakthrough Energy - è quello di utilizzare l’intelligenza artificiale per prevedere le rotte aeree in cui l’umidità è maggiore ed è quindi più probabile che le scie si formino, suggerendo ai piloti rotte alternative per ridurre l’impatto.

I test hanno interessato 70 voli in sei mesi. Risultato: le scie sono state ridotte del 54% e gli aerei hanno bruciato il 2% in più di carburante, ma l’aumento del consumo verrebbe ridotto fino allo 0,3% in più utilizzando l’IA su larga scala. 

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