Strage del mercato di Kostiantynivka, anche il New York Times punta il dito contro Kiev: “Quel missile era ucraino”
Secondo il quotidiano americano le caratteristiche dell'esplosione e i danni non sono compatibili con i sistemi d'arma utilizzati dai russi
A due settimane dalla strage del mercato di Kostiantynivka, in Ucraina, dove un missile aveva ucciso almeno 17 persone (compresi alcuni bambini) ferendone un'altra trentina, un'inchiesta del New York Times punta il dito contro Kiev. Mentre subito dopo l'attacco il presidente Volodymyr Zelensky aveva parlato di "disumanità assoluta" da parte di Mosca, alcuni dettagli avevano subito fatto ritenere che in realtà il missile caduto sull'area non fosse russo ma ucraino. E ora un'inchiesta del New York Times sembra confermare questa ipotesi, avanzando seri dubbi sulle responsabilità russe.
Secondo il quotidiano newyorchese, infatti, la strage di Kostiantynivka sarebbe il frutto di un tragico errore da parte delle forze armate ucraine. Anzitutto, rileva il New York Times, il missile proveniva da nord-ovest, e quindi da una zona controllata non dai russi ma dagli ucraini, e proprio da quella zona in quell'orario è provato che siano stati lanciati missili antiaerei. In secondo luogo, l'entità e la diffusione dei danni provocati dal missile non sembrano essere compatibili con i sistemi d'arma utilizzati dai russi.
La ricostruzione dell'accaduto da parte delle autorità ucraine ha infatti parlato di un missile lanciato da un sistema di difesa aerea S-300, che però trasporta una testata esplosiva differente da quella che è effettivamente detonata sul mercato di Kostiantynivka. E anche i frammenti di missile e le dimensioni dei fori sulle facciate delle case vicine all'area dell'esplosione sono compatibili non con quell'armamento russo ma con un missile 9M38. Che è in dotazione agli ucraini come munizionamento del sistema missilistico antiaereo Buk.
Che cosa è successo davvero, dunque, a Kostiantynivka? Secondo il New York Times, a esplodere è stato un missile ucraino finito fuori rotta, o a causa di un malfunzionamento dell'elettronica oppure per un danneggiamento delle alette di guida al momento del lancio. E a supporto della tesi, il quotidiano riferisce anche di come, inizialmente, le autorità ucraine abbiano cercato di impedire ai suoi giornalisti di accedere all'area della strage. Ma alla fine gli inviati sono riusciti ad accedere e hanno raccolto i frammenti del missile.
Destituiti sei viceministri della Difesa Intanto il governo ucraino ha deciso di rimuovere dal loro incarico sei viceministri della Difesa in seguito alla nomina di un nuovo titolare del dicastero all'inizio di questo mese, Rustem Umerov. L'esecutivo non ha fornito alcuna motivazione per i licenziamenti. Ma secondo fonti anonime interne al governo ucraino, tutti e sei i viceministri si sono dimessi volontariamente in seguito alla richiesta del ministro Umerov e non torneranno a ricoprire i precedenti incarichi.
Scontro in Ue sul grano ucraino Nel frattempo l'alleanza tra l'Ucraina e la Polonia rischia di incrinarsi a causa del nodo delle esportazioni in Europa del grano di Kiev. Che apre anche uno scontro all'interno dell'Unione europea. Pomo della discordia è la decisione annunciata da Bruxelles venerdì scorso della revoca delle misure che vietavano l'immissione di grano, mais, colza e semi di girasole provenienti dall'Ucraina sul mercato di cinque Stati membri dell'Ue: oltre alla Polonia, anche Ungheria, Slovacchia, Romania e Bulgaria. "Una decisione che desta delusione e preoccupazione", ha commentato Varsavia, che insieme a Budapest e Bratislava ha prorogato in via unilaterale il divieto ai cereali ucraini. E Kiev, per tutta risposta, ha annunciato di aver intentato una causa presso la World Trade Organization contro Polonia, Slovacchia e Ungheria.
SU TGCOM24