AL LAVORO COME SARTI E ARTIGIANI

Moda etica: a Milano un laboratorio impiega migranti e rifugiati

Un brand italiano crea lavoro per persone provenienti da Africa e Asia e riutilizzando tessuti di rimanenza per ridurre l’impatto ambientale

Moda etica, upcycling, inclusione sociale e solidarietà. C'è un brand italiano nato con l'aspirazione di coniugare tutti questi mondi. I suoi capi Haute couture vengono, così, realizzati da persone che arrivano dalle fasce più vulnerabili della società, principalmente rifugiati e migranti, provenienti da 14 Paesi di Africa e Asia.

È una moda etica e solidale, quella di Prism, che prevede un processo sartoriale basato sul riciclo e sull'upcycling dei tessuti spesso provenienti dalle rimanenze della produzione di alcune grandi griffe internazionali, per ridurre al minimo ogni scarto e rifiuto in un'ottica di circolarità. Si tratta di un progetto nato quest'anno, da un'idea di Giovanni Mario Lucchesi, laureato in Relazioni Internazionali, attivo nel volontariato e che, dopo importanti viaggi all'estero in contesti di estrema fragilità, ha deciso di tornare in Italia e riportare nel mondo della moda i colori, i costumi, le conoscenze e la consapevolezza maturate nelle sue esperienze di solidarietà in Africa e Asia. Al suo fianco, la Fondazione Social Venture Giordano Dell'Amore.
 

È nato così, Prism, il primo laboratorio sociale in Lombardia che, attraverso condizioni lavorative eque e dignitose, valorizza i propri sarti non solo come impiegati ma anche come sapienti artigiani possessori di un sapere antico, sempre pronto a rinnovarsi. All’esperienza nel sociale di Giovanni Mario Lucchesi, si uniscono la creatività e la conoscenza del mondo del fashion e dell’arte di Fabio Sasso e Juan Caro, fondatori e direttori creativi di LeitMotiv, che oggi si occupano di accompagnare questa nuova realtà nella creazione della sua brand identity, oltre che nell’ideazione e nel design dei capi.
 

Multiculturalità, inclusione sociale e sostenibilità ambientale sono i valori fondanti del brand in cui la coesistenza di origini, tradizioni e culture differenti provenienti da ogni angolo del mondo si fondono con le caratteristiche chiave dello stile made in Italy, per dare luce a capi unici nella loro originalità. Questi abiti sono anche intrecci di storie fatte di luoghi e di persone che hanno lo sguardo puntato verso il futuro. White Milano, in programma dal 22 al 25 Settembre, sarà perciò una vetrina importante per Prism e per le sue creazioni, che sono un vero e proprio viaggio intorno al mondo: ogni collezione racconta una nuova realtà e, attraverso gli abiti, crea il collegamento tra culture e Paesi distanti.