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Migranti, il Cdm approva nuove misure: fino a 18 mesi il trattenimento per il rimpatrio

Rimane l'emergenza nella gestione dell'hotspot a Lampedusa. Caos a Porto Empedocle, almeno 100 migranti in fuga da una struttura

Fotogallery - Meloni e Von der Leyen a Lampedusa

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Ancora questione migranti in primo piano, dopo la visita di Ursula von der Leyen e del premier Meloni a Lampedusa, sempre più in emergenza nella gestione dell'hotspot. Il Consiglio dei ministri ha varato il pacchetto di misure sui migranti annunciate nei giorni scorsi dal premier. Caos a Porto Empedocle, dove da domenica sono stipati oltre mille migranti che tentano continuamente di fuggire dalla struttura sovraffollata. Sotto stress anche il centro di accoglienza di Catania, che ospita oltre 600 migranti. "Ora dobbiamo passare dalle parole ai fatti, servono delle azioni quando parliamo della politica dei rimpatri, dell'asilo, della solidarietà", ha affermato da New York la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola. La Francia avvisa: "Non accoglieremo i migranti da Lampedusa", mentre Berlino chiederà "di espandere la sorveglianza area e navale dei confini esterni dell'Ue". 

Le misure approvate dal Cdm  Sono le due misure concordate in Consiglio dei ministri e che finiranno nel decreto Sud che non era stato ancora bollinato. Sale da 6 a 18 mesi il tempo massimo di trattenimento nei Cpr. La rete dei Centri di permanenza per il rimpatrio (al momento sono 9 per soli 493 ospiti complessivi poichè il decimo, a Torino, è chiuso) sarà potenziata dal Genio militare che realizzerà nuove strutture in località "a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili", senza creare "ulteriore disagio e insicurezza nelle città italiane". Nel prossimo Cdm, poi, ci sarà un altro decreto con la stretta sui falsi minorenni e canali differenziati per l'ingresso di donne, bambini e under 14.

Il piano europeo  Il giorno dopo la visita a Lampedusa con la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, Giorgia Meloni illustra le "soluzioni concrete alla forte pressione" che ha portato già 130mila arrivi nel 2023. La premier definisce "sorprendente" il piano in 10 punti presentato da Bruxelles, perché "perfettamente in linea con quel cambio di paradigma che questo governo ha sostenuto fin dal suo insediamento e che ora si è affermato a livello europeo": la difesa dei confini esterni dell'Unione e lo stop "a monte" dei trafficanti di esseri umani e "dell'immigrazione illegale di massa".

L'esecutivo ora, annuncia, seguirà "con grande attenzione, passo dopo passo, gli impegni che l'Europa si è assunta con l'Italia, a partire dall'impegno per sbloccare in tempi rapidi le risorse previste dal Memorandum con la Tunisia". Al prossimo Consiglio europeo di ottobre l'Italia "chiederà agli altri Stati membri di assumere le decisioni necessarie e conseguenti, soprattutto in tema di blocco delle partenze illegali dal Nord Africa".

Meloni: "Alcune forze politiche italiane ed europee ci remano contro"  La premier è quindi dura contro "parte delle forze politiche italiane ed europee, che per ragioni ideologiche o, peggio, per calcolo politico, remano contro e fanno di tutto per smontare il lavoro che si sta portando avanti". Il riferimento è all'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione, il socialista Josep Borrell, critico verso l'accordo Ue-Tunisia ed a chi sostiene che "nessuno dei Paesi del Nordafrica è uno Stato sicuro con il quale è possibile accordarsi per fermare le partenze o per rimpatriare gli immigrati illegali. In sostanza, la volontà della sinistra europea è rendere ineluttabile l'immigrazione illegale di massa".

Il piano per i rimpatri  Stop alle partenze, dunque. Ma anche accelerazione dei rimpatri, con i nuovi Cpr e non solo. Perché i rimpatri (3.193 nel 2023) avvengano, infatti, serve che il Paese di provenienza dia l'ok. E il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, convocherà a breve gli ambasciatori delle nazionalità maggiormente rappresentate tra gli immigrati arrivati in Italia per spingerli ad accoglierli: al momento in testa c'è la Guinea (15.138 sbarcati nel 2023), seguita da Costa d'Avorio (14.282), Tunisia (11.694) ed Egitto (8.422). 

Oltre 600 migranti a Catania, centro di accoglienza sotto stress  A Catania va in sofferenza il centro di accoglienza realizzato nell'ex hub vaccinale di San Giuseppe La Rena che dovrebbe ospitare circa 900 persone e che è sotto stress con l'arrivo di oltre 600 migranti con la nave Paolo Veronese da Lampedusa. Per consentire di creare spazi liberi per l'accoglienza nell'ex centro vaccinale sono stati effettuati dei trasferimenti, coordinati dalla Prefettura. 

Porto Empedocle nel caos, migranti in fuga  Caos a Porto Empedocle, dove da domenica sono stipati oltre mille migranti che tentano continuamente di fuggire dalla struttura sul molo nella quale arriva gran parte dei migranti che vengono trasferiti da Lampedusa. Almeno un centinaio di persone è già riuscito a lasciare la struttura. Nel centro di prima accoglienza, presidiato dalle forze dell'ordine, c'è preoccupazione per i trasferimenti a singhiozzo.

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