È settembre e la transumanza torna per la tradizionale migrazione del bestiame dai pascoli di alta montagna alla valle, rendendo l’occasione dello spostamento, e soprattutto dell’arrivo, una vera festa. Si celebra in diverse zone d’Italia dall’Alto Adige alla Val D’Aosta, all’Abruzzo e alla Puglia.
Storicamente il rientro del bestiame, dopo la pausa estiva sugli alpeggi, avviene in un periodo ben preciso che va da San Bartolomeo (il 24 agosto) a San Michele (il 29 settembre). Oltre alla funzione di puro trasferimento, la transumanza rappresenta da sempre un rituale per gli allevatori, e la festa di arrivo in paese diventa un gesto di gratitudine verso la natura, tanto da sfoggiare mucche abbellite con fasce, corone, campanacci, specchietti nascosti per scacciare i cattivi spiriti, un crocifisso per richiedere la protezione di Dio, e rose alpine, cardi e ramoscelli di mugo profumati. Per questo valore intrinseco alla cultura contadina, per lo spettacolo importante che rappresenta fa parte del Patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco.
In Val D’Aosta in Valtournenche la transumanza, chiamata Desarpa, segna la fine della bella stagione ai piedi del Cervino. Il nostro viaggiatore il 23 settembre partecipa alla marcia scandita dal suono dei campanacci: il passaggio delle mucche pezzate rosse sarà accompagnato da una sfilata di abitanti in costumi d’epoca che culminerà in banchetti coi sapori tipici della montagna e danze frenetiche.
In Val Senales, dove la tradizione si ripete da almeno 600 anni, la festa già in corso si prolunga fino al 24 settembre per aspettare che tutte le bestie (se ne contano tremila) completino quel viaggio transfrontaliero per decine di chilometri a margine dei ghiacciai, nevai e canaloni fra Italia e Austria; gli animali vengono accompagnati dai propri allevatori in costumi folkloristici. I ristoranti della Val Senales propongono piatti a base di pecora ricchi di fantasia; nel menù delle Stuben dei ristoranti non manca l’arrosto di castrato, come antipasto o come portata principale ed i calici si riempiono di profumi dei vitigni di Blauburgunder, Lagrein, Vernatsch, Rosen Muskateller.
Il 23 settembre alle 10 a Maranza, vicino a Bressanone, la transumanza è un’occasione perfetta per i più piccoli: si emozionano all’arrivo delle mucche sontuosamente adornate di ghirlande e drappi, la musica asseconda i campanacci, le compagnie di ballo popolare colorano le strade e lo spettacolo si anima alla vista della danza acrobatica degli Schuhplattler (gli uomini che ballano ritmandosi con battute di mani su gambe, guance e suole delle scarpe, saltando, girando e cantando lo jodel). Fra una performance e l’altra le famiglie si possono riposare nel maso Alpenhof, un Familienhotels incastonato nel punto più panoramico di Maranza, tanto da sembrare affacciarsi sull’infinito della val Pusteria, un luogo concretamente a misura di bambino dove poter seguire il passaggio delle mandrie a distanza, ma senza perdersi lo spettacolo (www.familienhotels.com). Eccitati dai rintocchi dei campanacci in questo angolo di paesaggio verde a perdita d’occhio, senza rischi, i bambini possono correre scalzi sui prati, giocare ad acchiappino con le caprette nane, accarezzare i coniglietti o dondolarsi sulle altalene prima di cimentarsi negli scivoli d’acqua o andare a giocare al vicino minigolf.
Il 30 settembre la discesa dall’Alpe di Siusi si conclude con la festa a Castelrotto, durante il “Rosari-Samstag”, il sabato prima del giorno del Ringraziamento. L’allegria del corteo di pastori con centinaia di animali a passo lento contagia la folla in attesa. Mercatini di prodotti locali, musica e balli, specialità gastronomiche e vino altoatesino apparecchiano il sano e delizioso buffet contadino. A coronamento della festa tradizionale si ascoltano suonatori di corno alpino, gruppi di danza popolare, schioccatori di frusta, con lo stesso rituale di secoli fa, con i medesimi abbellimenti per gli animali: il corredo delle mucche viene scelto con cura e all’esemplare più bello viene riservata la sfilata con gli addobbi più preziosi.
In Valle Aurina la Transumanza coincide con la festa d’autunno, il 15 ottobre a Riva di Tures. La particolarità di questa festa, oltre all’allegria e all’entusiasmo dei tanti visitatori, sta nel fatto che oltre alle mucche, ai vitelli, ai buoi, ai tori, e alle pecore, sfilano capre, cani e gatti e ogni altro animale domestico, pronti a rientrare alla stalla dei mesi freddi per riunirsi, come il pastore, alla famiglia dopo i mesi all’alpeggio (per info: www.suedtirol.info).
Sulle tracce di un’antica transumanza, ormai quasi del tutto scomparsa, ma percorribile per piacere con un lungo trekking impegnativo, il nostro viaggiatore parte dall’Abruzzo, da Pescasseroli, e cammina fino alla Puglia lungo i “regi tratturi”, ovvero sui sentieri che Alfonso D’Aragona, a metà del ‘500, aveva fatto sistemare ed allargare (oltre 100metri di larghezza) per consentire il passaggio comodo di greggi e pastori. Seguendo le vecchie iscrizioni pastorali sulle pietre ed i cartelli di segnalazione si cammina per circa centodieci chilometri, dall’Appennino fino al Tavoliere delle Puglie passando per il Molise, pernottando ogni sera lungo il tragitto. I pastori percorrevano stagionalmente i tratturi per circa quindici giorni prima di raggiungere la destinazione che evitava i rigidi inverni delle vette abruzzesi e le afose estati della pianura; in questo modo le pecore potevano alimentarsi al meglio in ogni periodo dell’anno e produrre grandi quantità lana, latte e carne.