Caro affitti, continuano le proteste Milano: occupato l'ex cinema Splendor
Gli studenti che da mercoledì sono tornati con le tende in piazza Leonardo Da Vinci, stanno ora occupando l'edificio abbandonato. Bernini: "Per gli studenti disponibili 65mila posti letto"
Le proteste contro il caro affitti non si fermano. Dopo il ritorno delle tende davanti al Politecnico di Milano, il corteo di manifestanti si è diretto verso viale Gran Sasso per occupare l'ex cinema Splendor. In testa uno striscione con la scritta "siamo tende e ci prendiamo un tetto", questo il motto dei ragazzi di "Tende in Piazza". L'edificio abbandonato ospiterà oggi un'assemblea nazionale per discutere dell'emergenza abitativa.
"Non arrivano risposte dal Governo" L'obiettivo è quello di far sapere che "gli spazi da riconvertire a uso della comunità esistono", ha sottolineato Ilaria Lamera, la studentessa del Politecnico ha piantato la prima tenda in piazza Leonardo da Vinci. I manifestanti contro il caro affitti trascorreranno questa notte e le successive all'interno dell'ex cinema. La portavoce movimento ritiene dall'inizio della protesta "nulla sia cambiato", visto che anche il Comune di Milano, l'unico ad aver interagito con loro, avrebbe smesso di interessarsi alla questione. La proposta avanzata dall'Amministrazione sarebbe quella di "migliorare il Canone concordato", un contratto che agevola inquilini e proprietari con prezzi calmierati e agevolazioni fiscali. Per i ragazzi di "Tende in Piazza" non sarebbe però abbastanza: "Sembra un modo per legittimare prezzi insostenibili", ha detto Ilaria.
Le parole del Ministro Bernini Il Ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria
Bernini, che da tempo si occupa del problema, ha replicato: "Per gli studenti abbiamo reso disponibili
65mila posti letto, ma per la realizzazione di questi posti serve l'impegno di tutti. Costituiremo una cabina di regia a Palazzo Chigi per mettere insieme tutte le energie". Dal censimento avviato dal governo lo scorso maggio, risulterebbero almeno 65mila posti tra immobili pubblici e privati. La Bernini ha descritto la missione come "un obiettivo politico", ma anche come "un'opportunità per rafforzare il sistema universitario italiano". Nonostante le promesse del Ministro, le proteste continuano, ma la senatrice è consapovole: "Sappiamo che l'approccio deve essere deciso e che si deve andare avanti in fretta".
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