Lo rivela il figlio

Fernando Botero sarà sepolto a Pietrasanta: "Voleva essere accanto a sua moglie"

L'artista colombiano, morto a Montecarlo all'età di 91 anni, desiderava essere seppellito nel cimitero della cittadina in provincia di Lucca, lo stesso dove giace "l'amore della sua vita": la pittrice greca Sophia Vari

Fernando Botero, il più grande artista colombiano di tutti i tempi, sarà seppellito nel cimitero comunale di Pietrasanta, in Versilia. Come ha raccontato suo figlio Zea, la sua ultima volontà era riposare nel paese che tanto amava e in cui trascorreva molti mesi l'anno. Questo, però, non era l'unico motivo: Botero desiderava essere sepolto accanto "alla donna che lo aveva accompagnato per mezzo secolo", sua moglie Sophia Vari.

La scelta di tornare in Italia -

 "Dopo la Colombia, l'Italia era il Paese più importante per lui", ha detto Zea, il figlio di Fernando Botero. L'artista, scomparso di recente a causa di complicazioni respiratorie, aveva una casa a Pietrasanta, il comune toscano scelto per la sua sepoltura. La cittadina, conosciuta dagli scultori di tutto il mondo per la ricchezza di marmo, aveva accolto l'artista riconoscendogli la cittadinanza onoraria nel 2021. Zea ha raccontato che il padre era innamorato dell'Italia per tre motivi: "Il primo perché l'arte di Firenze ha influenzato il suo lavoro, il secondo per le fonderie di Pietrasanta dove ha scolpito molte sue opere, il terzo per la grande ammirazione che la gente nutriva per lui".

L'amore per sua moglie -

 Botero desiderava essere sepolto a Pietrasanta per stare "accanto alla donna che lo ha accompagnato per mezzo secolo, l'artista Sophia Vari, l'amore della sua vita". La pittrice di origine greca, era morta a causa di un tumore il 5 maggio scorso nel principato di Monaco. I due si erano incontrati a Parigi all'inizio degli anni '70, poi la decisione di trascorrere tutta la vita insieme, ma forse per Botero non era abbastanza. Trascorrevano molto tempo nella loro casa a Pietrasanta, fino a diventare parte della comunità. L'ex sindaco Massimo Mallegni li ricorda così: "Lui e Sophia amavano davvero la città, che non li ha identificati come vip inavvicinabili, ma li ha coccolati come concittadini e amici. Tutti erano grati per il grande lavoro portato nei laboratori artigiani".

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