Sono stati veri e propri attimi di paura quelli vissuti dai passeggeri che tornavano a Roma dagli Usa su un aereo della United Airlines. Il velivolo sul quale viaggiavano è partito mercoledì sera dall'aeroporto internazionale di Newark Liberty, nel New Jersey. Pochi minuti dopo il decollo, forse a causa di un guasto, è "sceso" per oltre 28mila piedi, cioè circa 8500 metri, in soli dieci minuti. L'aereo, un Boeing 777, è passato da un'altitudine di 37mila piedi, circa 11mila metri, a 8.700 piedi, cioè circa 3mila metri. Per fortuna è andato tutto bene.
L'atterraggio in sicurezza -
A bordo dell'aereo si trovavano 270 passeggeri e 14 membri dell'equipaggio. Dopo avere perso quota così velocemente, il velivolo ha effettuato due giri sopra la Nuova Scozia, in Canada, a un'altitudine stabile. Erano circa le 22.30. Quindi, è tornato all'aeroporto di partenza, dove è atterrato senza problemi. La compagnia aerea ha fatto sapere che si è verificata una "possibile perdita di pressione nella cabina" e che, in ogni caso, "il volo è atterrato in sicurezza".
Problema di pressurizzazione -
Anche la Federal Aviation Administration (Faa), l'ente responsabile della regolamentazione dei voli negli Stati Uniti, ha confermato che l'aereo ha avuto un "problema di pressurizzazione" che lo ha spinto a invertire la rotta. La United Airlines ha reso noto che i passeggeri sono stati trasportati in Italia su un altro aereo. Non è la prima volta che si verificano problemi sui voli americani: nelle ultime settimane negli Usa è scoppiata una polemica in quanto le compagnie aeree statunitensi accusano la Faa di non impiegare abbastanza personale. Il che per tutta l'estate ha causato ritardi e cancellazioni di centinaia di voli.