Salario minimo, Confindustria: "Non risolve il lavoro povero" | "Capo dello Stato resti garante della Costituzione"
"Senza democrazia non possono esserci né mercato né impresa, né progresso economico e sociale", ricorda il presidente Carlo Bonomi. E poi: "Servono regole chiare e semplici per sicurezza sul lavoro"
Sul tema del salario minimo, Confindustria "resta convinta che la mera introduzione, non accompagnata da un insieme di misure volte a valorizzare la rappresentanza, non risolverebbe né la grande questione del lavoro povero, né la piaga del dumping contrattuale, né darebbe maggior forza alla contrattazione collettiva". A chiarirlo è il presidente Carlo Bonomi, sottolineando che "la Costituzione ci obbliga a riconoscere al lavoratore un salario giusto" e questa funzione "è affidata alla contrattazione". E sottolinea che l'industria "negli ultimi vent'anni ha avuto dinamiche retributive di gran lunga superiori al resto dell'economia".
"Capo dello Stato resti garante della Costituzione" -
"Siamo tra coloro che credono che, in un ordinamento come il nostro, che correttamente ambisce a una maggiore stabilità di governo, il Capo dello Stato debba continuare a essere il garante della Costituzione", ricorda Bonomi rivolgendosi a Sergio Mattarella: "Siamo certi che Lei continuerà a far sentire la sua voce ferma e ispirata a tutela dei principi della nostra democrazia, a sostegno delle scelte internazionali fatte liberamente dall'Italia, per l'osservanza e per l'attuazione dei diritti dei cittadini, a partire dai più fragili".
"Senza democrazia non c'è mercato" -
"Senza democrazia non possono esserci né mercato né impresa, né lavoro né progresso economico e sociale", è il monito lanciato da Bonomi. "La democrazia è il cuore di un sistema produttivo plurale e aperto, che ha reso la nostra economia una delle più avanzate al mondo. Per le oltre 150mila aziende che Confindustria rappresenta, è la precondizione per costruire il futuro sostenibile dei nostri figli e del pianeta".
"Regole chiare e semplici per sicurezza sul lavoro" -
"Sta a noi la creazione di un lavoro libero, sicuro e dignitoso. La tutela della sicurezza sul lavoro presuppone regole chiare e semplici e si fonda sulla prevenzione. La copertura dei contratti collettivi nell'industria manifatturiera oltre ad assicurare condizioni di lavoro regolari, garantisce la piena applicazione della normativa di salute e sicurezza", sottolinea Bonomi all'assemblea annuale dell'associazione. "La nostra visione, l'unica che per noi ha senso, è che sia necessario evitare gli incidenti valorizzando una logica partecipativa - ha sottolineato - una logica che unisca nelle azioni e nelle relative responsabilità, non che divida e contrapponga, eredità di vecchi antagonismi di classe".
Lavoro, "occhio a giovani e donne" -
Bonomi nel suo intervento affronta anche due temi delicati. "Dobbiamo migliorare l'inclusività del mercato del lavoro, soprattutto nei confronti dei giovani e delle donne e garantire la piena realizzazione dei diritti che enunciamo. Non è sufficiente introdurre obblighi per legge, servono interventi e politiche coerenti", sottolinea il presidente di Confindustria, richiamando ancora una volta la Costituzione e sostenendo che "ora serve una correzione di rotta" capace di "promuovere tutte le condizioni affinché il diritto al lavoro sia effettivo".
Servono quindi politiche industriali e politiche per il lavoro per "creare un mercato in cui concorrenza leale e competitività siano valori imprescindibili".
"Transizioni digitale e green cambiano natura del lavoro" -
La Costituzione pone il lavoro a "fondamento" della Repubblica. Questo principio "deve essere tenuto in grande considerazione, soprattutto in un momento in cui le transizioni, specie quella digitale e green, stanno rapidamente cambiando la struttura economica e sociale del nostro Paese e, con essa, la stessa natura del lavoro". E aggiungo: "I tempi ci inducono a una lettura più attenta della nostra Costituzione".
Mattarella: "Troppi giovani all'estero per paghe basse" -
Nel suo intervento all'assemblea annuale di Confindustria, Mattarella affronta due problemi che affliggono il mondo del lavoro nel nostro Paese: le retribuzioni basse e le morti bianche. "È una responsabilità che interpella anche il mondo delle imprese: troppi giovani cercano lavoro all'estero, per la povertà delle offerte retributive disponibili".
"Sicurezza lavoro interpella coscienze di tutti" -
"L'economia di mercato non pone in discussione valori costituzionalmente rilevanti, quali il rispetto della dignità umana e il dovere di solidarietà. O l'art. 35, relativo alla tutela del lavoro, il 36, sulle condizioni di lavoro, o il 37 sulla donna lavoratrice. È anzitutto il tema della sicurezza sul lavoro che interpella, prima di ogni altra cosa, la coscienza di ciascuno. Democrazia è rispetto delle regole, a partire da quelle sul lavoro", dice il presidente della Repubblica.