Il telescopio a raggi infrarossi Webb, il più grande mai inviato nello spazio, ha confermato che l'universo si espande rapidamente. Ma lo fa in modo più veloce di quanto pensavamo. Lo dimostra una nuova ricerca resa nota dalla Nasa e dall'Agenzia spaziale europea (Esa).
Lo studio -
I ricercatori, guidati dallo scienziato premio Nobel Adam Riess, sfruttando le capacità del telescopio Webb, hanno potuto osservare con elevatissima precisione una particolare classe di stelle giganti, le Cefeidi. Questi corpi celesti, grazie alla loro straordinaria luminosità centinaia di migliaia di volte maggiore di quella del Sole, vengono considerati un punto di riferimento per calcolare la distanza delle galassie in cui si trovano. Osservandole, è possibile misurare la distanza di oggetti sempre più lontani, e quindi anche la velocità alla quale si stanno allontanando dalla Terra.
La conferma -
Che l'universo si espandesse velocemente lo aveva già confermato il telescopio Hubble, lanciato nel 1990 e del quale il James Webb Space Telescope è il successore. I risultati ottenuti hanno permesso, dunque, di confermare le misurazioni fatte anni fa dal telescopio Hubble, un dato fondamentale per comprendere l'evoluzione e il destino del cosmo.
Il mistero -
Tuttavia, il nuovo studio lascia aperto un mistero. Infatti, viene confermata anche la notevole differenza tra queste misurazioni e le previsioni fatte sulla base del bagliore residuo dopo il Big Bang. Ciò implica che manca qualcosa alla nostra comprensione dell'universo, come evidenzia lo studio guidato dall'americano Space Telescope Science Institute e pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal.
In pratica, i risultati confermano che le misurazioni precedenti del telescopio spaziale Hubble erano esatte, anche se meno precise. Tuttavia, non spiegano perché l'universo si stia espandendo molto più velocemente rispetto alle previsioni.