Meloni: "I ricollocamenti di migranti sono una coperta di Linus, vanno fermati gli arrivi"
Il premier ha poi espresso soddisfazione per l'incarico assegnato a Draghi da parte della Commissione Ue. Non mancano le sferzate a Gentiloni, "spesso non collaborativo", e a Conte, "il suo bonus è costato quanto 6 Manovre"
Giorgia Meloni parla a tutto tondo dei temi caldi del governo: dall'emergenza migranti al nuovo incarico di Draghi in Ue, dal Superbonus al Reddito di cittadinanza. Partendo dalle ipotetiche soluzioni per fermare gli sbarchi a Lampedusa, il presidente del Consiglio spiega: "La questione dei ricollocamenti è secondaria, sono state ricollocate pochissime persone in questi mesi, è una coperta di Linus, la questione non è come scarichiamo il problema, è fermare gli arrivi in Italia, non vedo ancora risposte concrete". Sul nuovo incarico affidato dalla Ue a Mario Draghi in relazione alla competitività economica della "transizione verde", il presidente del Consiglio afferma di considerarla "una buona notizia".
Il premier Meloni quindi ribadisce: "Draghi è uno degli italiani più autorevoli che abbiamo, presumo che possa avere un occhio di riguardo per la nostra nazione".
La sferzata a Gentiloni: "Spesso poco collaborativo" -
"Io sono una persona abituata a dire quello che pensa, ho trovato facesse molte interviste nell'ultimo anno per redarguire e dire la sua sull'operato del governo, ecco, non so se accade nelle altre nazioni". Queste le parole piccate invece su Paolo Gentiloni. "I commissari non è che fanno il lavoro del loro governo però un occhio ogni tanto... ho visto un approccio più critico che non collaborativo, ma non vuol dire che io voglia litigare o discutere".
La critica a Conte sul Superbonus -
Il capo del governo poi non le manda a dire neanche a Giuseppe Conte. "I bonus edilizi messi in capo dal leader M5s sono costati a oggi circa 140 miliardi, mediamente una legge di bilancio che è la legge più importante di tutti e si fa sulla sanità, il lavoro, le famiglie, il pubblico impiego, vale 20, 30, 35 miliardi, questo per capire l'ordine, da 4 a 6 leggi finanziarie, qualcosa deve non aver funzionato", attacca la Meloni.
Reddito di cittadinanza in odore di Camorra? -
"Se fosse vero che c'è qualcuno che gestisce i soldi del Reddito di cittadinanza, cioè la camorra, su questa cosa bisogna andare fino in fondo", poi aggiunge il presidente del Consiglio. "A Caivano avete intervistato la mamma di una delle ragazze violentate, e questa signora dice una cosa che ho trovato spaventosa, è percettrice di reddito di cittadinza, il giornalista chiede: gestiva lei queste cose? No? E chi le gestiva? Non lo so. Ecco, il non lo so è spaventoso, molti di noi sospettano la stessa cosa. Spero che la magistratura vada fino in fondo", osserva.
Caivano, " risponderemo colpo su colpo" -
Su Caivano il presidente del Consiglio dichiara: "Risponderemo colpo su colpo, ho deciso che dobbiamo dare un segnale forte perché lo Stato non può indietreggiare". "Ovviamente - continua la Meloni - non è solo questione di forze dell'ordine, è un lavoro lungo, sulla prevenzione, sull'educazione, in cui si deve agire tutti insieme. Ma sia chiaro che non mi faccio intimidire dalle stese della criminalità organizzata".
"Tassa sulle banche? No passi indietro" -
Sul prelievo all'extragettito delle banche nessuna marcia indietro, lo ribadisce il capo del governo. "Se ci sono correttivi da fare si possono fare ma non intendo fare marcia indietro. Modifiche si possono fare a parità di gettito" che è "qualcosa di meno" di tre miliardi.
"Ita, l'Ue ci dia una mano" -
Su Ita il premier afferma: "Scontro con l'Europa? Mi diverte sempre questo racconto. Siamo in Ue ma a testa alta anche per difendere i nostri interessi nazionali. Il governo trova una soluzione dopo anni, poi mi aspetto che ci venga detto 'bravi' e non si perda tempo, lo penso e l'ho detto. Quando troviamo soluzioni uno chiede che anche l'Ue ci dia una mano".
"Accordi con la sinistra in Ue? Non sono avvezza" -
"E' molto difficile che io possa fare" intese coi socialisti in Europa. Così infine spiega Meloni alla domanda di un possibile accordo. "Il dibattito sulle future coalizioni - sottolinea - è molto prematuro", bisognerà "vedere i numeri" ma "io di solito con la sinistra non sono avvezza a fare accordi".