storie di moda

JPlus Homme. Occhiali iconici dal fascino materico

L’eyewear di Alessandro Martire: unico, esclusivo, 100% Made in Italy 

di Elena Misericordia

Alessandro Martire è il fondatore e designer dell’eyewear corss-brand JPlus Homme, concepito, disegnato e prodotto in Italia. Occhiali di alta qualità che traggono ispirazione dalla private collection di Alessandro, i cui modelli senza tempo vengono attualizzati e riproposti in chiave contemporanea, mantenendone intatta l’essenza più autentica.

Eyewear dal lusso non ostentato, il cui pregio emerge dall’unicità che contraddistingue le collezioni. La produzione, infatti, avviene secondo una speciale lavorazione a mano, che consente la realizzazione di pezzi in numero limitato, in base al modello just in time, che risponde di volta in volta alla richiesta specifica del cliente.

Come in un’epoca ormai lontana, per possedere un esemplare JPlus Homme bisogna quindi armarsi di un po’ di pazienza: quella piacevole attesa che accresce il desiderio di indossare finalmente un accessorio squisitamente esclusivo.

L’elemento caratterizzante è la matericità, in quanto l’intera collezione si basa sulla pura materia che, attraverso l’esperienza di abili artigiani e orafi, a partire da due soli colori, viene plasmata e declinata in texture differenti: il nero e l’havana vengono così trattati sino a ottenere, per ciascuno di essi, una versione Stone, una Wood e una Raw.

L’obiettivo è quello di creare pochi pezzi iconici destinati a durare nel tempo, nel pieno rispetto dell’ambiente. Da qui deriva l’utilizzo di materiali sostenibili, come l’acetato M49, e l’ottimizzazione degli sprechi del ciclo produttivo. Per un uomo dalla cruda eleganza nella sua natura più essenziale, con uno sguardo sensibile però nei confronti del nostro pianeta.

Chi è Alessandro Martire? Quali sono le tue origini e qual è stato il tuo percorso di formazione?

Sono un esploratore curioso, aperto a ogni possibilità e affascinato dalla magia che emana dal mondo della natura. Classe 1971, sono originario di Torino. Mio padre era un sarto specializzato nella produzione di capi di alta moda in pelle e rettili. Vantava, tra i suoi clienti, molte persone facoltose e stravaganti, che individuavano nel suo laboratorio la possibilità di avere capi super-esclusivi, interamente confezionati a mano. Ricordo ancora che, quando avevo 14 anni, un cliente arabo ordinò diciassette mantelle da donna, a ognuna delle quali richiese di applicare a mano millesettecento cristalli Swarosvki a cascata… Un capolavoro! Mia madre lo aiutava e spesso anche io venivo chiamato per dare una mano e guadagnarmi la mia prima paga. La passione maniacale verso il prodotto, trasmessami da mio padre, mi ha spinto a frequentare l’Istituto d’Arte e Moda a Torino. Per una serie di circostanze e incontri casuali, mi sono avvicinato al mondo dell’eyewear e me ne sono subito innamorato. Dopo differenti esperienze commerciali presso i maggiori player del settore, inclusi Luxottica, Safilo e Alain Mikli, mi si è presentata la possibilità di disegnare la prima capsule collection da sole per lo stilista Thakoon Panichgul di New York. In seguito a varie consulenze stilistiche, che riguardavano tra gli altri Moncler, Marcolin e De Rigo, nel 2005 ho conosciuto Ennio Capasa di Costume National, il quale mi ha affidato la direzione creativa dell’eyewear (sunglasses, glasses e catwalk), esperienza terminata nel 2015.

Quando e com’è nato il brand JPlus Homme?

JPlus Homme nasce nel 2022. Questo progetto trae origine dalla mia passione per la ricerca di occhiali vintage di altissima qualità e manifattura al fine di collezionarli. Accessori figli di un tempo in cui il desiderio di sperimentazione aveva ancora spazio di espressione libera, al di fuori dalle logiche che guidano la produzione industriale di questa nuova epoca. L'artigiano, con la sua manualità, plasmava la materia, conferendo al prodotto finito un pregio e una ricercatezza irripetibili e imprimendo il segno distintivo della propria mano. JPlus Homme è una Private Collection che trova ispirazione nei modelli senza tempo che possiedo e di cui sono innamorato, riproposti in chiave più contemporanea, ma mai snaturati nella loro essenza, assecondando l’autentico spirito di artigianalità ed esclusività degli occhiali comprati in giro per il mondo.

Come mai gli occhiali? Cosa rappresenta per te questo accessorio?

È l'oggetto più vicino a uno dei nostri cinque sensi: la vista. Ho una forte passione per gli occhiali e per la loro capacità intrinseca di trasformarsi quasi in una seconda pelle. Molti personaggi sono riusciti a diventare delle icone grazie a questo accessorio e, forse, sarebbero irriconoscibili senza. Mi ha sempre affascinato la capacità dell’occhiale di riuscire, secondo la scelta delle forme, dei colori o dei materiali, a sconvolgere completamente lo sguardo o la percezione di una persona, del suo viso, della sua espressione e addirittura delle sue emozioni.

Quali sono le cifre stilistico-distintive delle tue collezioni?

La matericità è stata scelta quale elemento caratterizzante di questa collezione, realizzata in monocolore nero, ma proposta in differenti texture, che i nostri abili artigiani ed orafi realizzano interamente a mano sulla stessa materia cruda. Il nero diventa BlackStone per un effetto pietra, FireBlack per evocare la calda porosità della pietra lavica o Wood Black, riprendendo le striature del legno. Un minimalismo cromatico che lascia spazio alle esperte mani degli incisori.

Che importanza assume l’artigianalità Made in Italy nell’ambito della tua produzione?

Tutti i nostri occhiali sono prodotti in Italia dalla Essequadro srl di Ariano Irpino. Questo ci garantisce la supply chain di tutta la filiera produttiva, la tracciabilità dei materiali e il controllo dei processi produttivi, senza dipendere da player esterni. Gli stessi artigiani che incidono il prodotto sono controllati direttamente. Abbiamo la fortuna di vivere in questo splendido Paese, che gode di grande credibilità a livello internazionale, soprattutto nel comparto manifatturiero, dove ci riconoscono abilità artigianali, qualità della materia prima e controlli ferrati sulle condizioni di lavoro. Il nostro compito in futuro sarà di proteggere e mantenere in vita il nostro know-out artigianale grazie a collaborazioni dirette con scuole di formazione Italiane.

Come si manifesta l’impegno di JPlus Homme nei confronti della sostenibilità ambientale?

La sostenibilità è un processo a cui JPlus Homme tiene particolarmente. Siamo partiti da subito con l'utilizzo di M49, una bioplastica di Mazzucchelli ricavata da fonti rinnovabili, ma stiamo anche mettendo in atto dei processi di ottimizzazione e ciclo di vita del prodotto, che diminuirebbero drasticamente il consumo di energia e lo spreco derivanti dalla produzione in eccesso. Di fatto questa collezione, per come è stata strutturata, minimizza la over-production, in quanto gli occhiali vengono eseguiti a mano in base alla scelta delle texture che il cliente richiede. Siamo convinti che gli sforzi non debbano essere volti solo al corretto uso di materiali a basso impatto ambientale, ma anche a creare produzioni intelligenti, mirate, che diventino iconiche nel tempo.

Com’è l’uomo JPlus?

"Eleganza cruda" è un termine che uso quando penso all'uomo che potrebbe indossare i nostri occhiali. Il mio stile è sempre stato pulito, minimale, materico, a volte anche leggermente stropicciato, ma attento al dettaglio, con predominanza del nero o, eventualmente, di un “non-colore”. Traggo alcuni ingredienti dal mondo vintage americano, altri dal grunge anni’90, quindi la matericità spinta, di cui parlavo prima, fa da collante. Mi piacerebbe ritrovare queste stesse caratteristiche in colui che compra e indossa un occhiale della mia collezione uomo. 

Progetti e sogni per il futuro?

Sono scaramantico e preferisco parlare di cose che si sono concretizzate.