In occasione della Giornata mondiale per la lotta alla sepsi, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) lancia l'allarme riguardo a questa patologia. Quest'ultima colpisce cinquanta milioni di persone ogni anno e causa la morte di undici milioni di individui. Tra i decessi si contano anche tre milioni di bambini sotto i cinque anni. "La sepsi è responsabile di un quinto dei decessi mondiali e l'85% dei casi si verifica in Paesi a basso e medio reddito", ha rimarcato il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Cos'è la sepsi? -
La sepsi è una complicanza di un'infezione, soprattutto causata da batteri. Essa consiste in una risposta infiammatoria dell'organismo all'aggressione da parte degli agenti infettivi, che finisce per danneggiare i tessuti e gli organi e, senza una cura tempestiva, può provocare la morte.
Le cause -
Secondo gli ultimi dati dell'Oms, le maggiori cause di sepsi nel mondo sono le malattie che provocano diarrea e le infezioni delle basse vie respiratorie, cioè quelle che colpiscono la trachea e i polmoni.
Di pari passo all'invecchiamento della popolazione, però, crescono i casi di sepsi legati alle malattie non trasmissibili: un terzo dei casi di sepsi e quasi la metà di tutti i decessi, secondo l'Oms, sono correlati a danni causati dalle malattie croniche. Inoltre, il fenomeno, in futuro, potrebbe essere complicato dall'espansione di batteri resistenti agli antibiotici.
"Si può evitare" -
"Sappiamo che la sepsi può essere evitata con le vaccinazioni, una diagnosi tempestiva e l'accesso a trattamenti appropriate ed efficaci", ha sottolineato Tedros.