A "Morning News"

Rapimento Kata, la moglie dello zio indagato: "Mio marito sta male, si sente responsabile"

A "Morning News" la zia della bambina: "Torna a presto a casa"

Sembrano essere arrivate a un punto di svolta le indagini sul rapimento della piccola Kata, la bambina peruviana sparita nel nulla il 10 giugno a Firenze. Martedì 12 settembre la procura ha notificato un avviso di garanzia a cinque ex occupanti dell'ex hotel Astor. Tre di loro (due uomini e una donna) sono stati immortalati dalle telecamere mentre uscivano dalla struttura dopo la scomparsa della bambina. Con loro un borsone e due trolley che, viste le dimensioni, avrebbero potuto occultare il corpo di Kata. 

Gli avvisi di garanzia sono arrivati anche a due degli zii della bambina: il primo al 19enne Marlon Edgar Chicclo, zio paterno di Kata, il secondo al fratello della madre Abel Alvarez Vasquez. Quest'ultimo si trova attualmente in carcere nell'ambito dell'inchiesta su un presunto racket delle camere dell'ex hotel Astor. A "Morning News" la moglie ha difeso la posizione dello zio Abel: "Mio marito sta male per questa situazione - ha detto la donna alle telecamere del programma di Canale 5 -, si sente responsabile per quello che sta accadendo, perché lui era l'unico che guardava i bambini, anche mio figlio. Noi non abbiamo nessun problema con nessuno".

La donna dice che i bambini della famiglia non erano abituati a uscire dalla struttura: "I bambini non andavano mai fuori - ha detto -, in quei giorni non so cosa è successo. Sia io, sia mio marito dicevamo sempre di non andare fuori da sola". Infine, la zia di Kata ha lanciato un appello rivolgendosi direttamente alla bambina: "Ti aspettiamo a casa, ti aspettiamo tutti, ti amiamo tanto e non vediamo l'ora di riabbracciarti. Torna presto, amore mio".