Silent walking: la camminata silenziosa che fa bene al corpo e alla mente
Una pratica che spopola sui social, ma affonda le sue radici nel Buddismo
Silent walking ovvero camminare in silenzio. È un’antica pratica che affonda le sue radici nel Buddismo e, in Occidente, nei tempi in cui gli spostamenti si facevano per lo più a piedi: i viaggiatori non avevano molte distrazioni se non i pensieri, le asperità della strada, il paesaggio che cambiava intorno a loro e la fatica che comportava ogni passo. Oggi è più difficile ricreare questo silenzio interiore, ma chi ha provato assicura che se ne traggono molti benefici: non solo si fa attività fisica all’aperto, ma trovarsi a contatto con la natura e insieme con i propri lati più intimi è un ottimo modo per riconnettersi con se stessi.
SILENT WALKING: CHE COS’È E COME SI FA – Il primo punto da chiarire è che il silent walking non è una semplice passeggiata, anche se camminando non parliamo con nessuno. Quando facciamo sport all’aperto per lo più indossiamo le cuffiette e ascoltiamo della musica che sostiene il ritmo del nostro allenamento, allontanando la noia e il senso di fatica, oppure camminiamo in compagnia di qualcuno, o ancora portiamo a spasso il cane. Il silent walking impone invece, come dice il suo nome, il riparo da stimoli esterni, a cominciare dai suoni: niente compagnia e niente musica, dunque, ma anche niente orecchio teso al suono di eventuali mail e notifiche in arrivo. Molto meglio, anzi, se lo smartphone resta a casa: possiamo tenerlo in tasca giusto per nostra sicurezza personale, in caso dovessimo prendere una storta camminando e aver bisogno di un recupero di emergenza. Prima di partire, focalizziamoci sulle sensazioni che ci arrivano dal corpo: abbiamo fame, una spalla n po’ contratta, sentiamo un po’ freddo o caldo? Prendiamo coscienza di questi stimoli, in modo che non disturbino la concentrazione. Scegliamo per la nostra camminata un luogo silenzioso, possibilmente nel verde e poco frequentato, in modo che le altre persone non diventino elementi di distrazione e poi partiamo. Camminiamo di buon passo, mantenendo un buon appoggio dei piedi e la postura corretta richiesta dalla camminata sportiva, e concentriamoci sul nostro respiro. Lasciamo la mente libera di assorbire le sensazioni che ci arrivano dal corpo, con i muscoli al lavoro, dalle caratteristiche della strada, ascoltiamo i suoni della natura, come il canto degli uccelli o il fruscio delle foglie. Lasciamoci alle spalle le preoccupazioni della giornata e raccogliamoci nei nostri pensieri più intimi. Se le sensazioni che emergono dal profondo sono troppo intense e ci creano disagio, allontaniamole e torniamo a concentrarci sul respiro: ci riproveremo più tardi o un altro giorno. Le prime volte possiamo camminare per una mezz’ora, ma migliorando il nostro allenamento, possiamo continuare per quanto vogliamo, finché non saremo arrivati alla nostra calma interiore.
MEDITARE CAMMINANDO – Chi pratica con frequenza la meditazione sa che il silent walking assomiglia alla meditazione camminata, una forma di mindfullness che coinvolge il corpo, la mente e l’attenzione, e che ci porta a immergerci completamente nel momento presente, qui e ora. Negli ultimi tempi il silent walking spopola sui social, in cui moltissime persone pubblicano post con le loro esperienze e con il racconto dei benefici che ne hanno tratto, ma le origini della camminata silenziosa sono però molto antiche: si rifanno alla sfera buddista e, nel mondo occidentale, ai pellegrinaggi e ai cammini di carattere religioso, nei quali ogni passo aveva un carattere di ascesi e di elevazione spirituale. Oggi, possiamo dire che si tratta di un modo per raggiungere la calma interiore, così difficile da conservare nel nostro mondo affollato di stimoli, ma chi ha provato assicura che è un ottimo modo per riconnettersi con se stessi, per liberarsi di ansia e depressione, e per concentrarsi su sensazioni positive come la gratitudine che si prova per il vento che accarezza la pelle e il sole che ci trasmette calore.
I BENEFICI DELLA CAMMINATA SILENZIOSA – Ai benefici che la camminata ha sulla salute, ben noti e riconosciuti dalla scienza (combatte la sedentarietà, migliora le funzioni cardio vascolari e respiratorie, stimola il metabolismo, fa consumare calorie, produce endorfine con benefici effetti sull’umore), possiamo aggiungere che camminare nel silenzio
aiuta a liberarsi di ansia e stress, favorisce la capacità di
controllare il corso dei propri pensieri e a ritrovare i lati più intimi e profondi della propria interiorità. Il fatto di avere la mente libera, capace di distaccarsi dalle cure quotidiane, favorisce il pensiero creativo e la facoltà di trovare risposte e soluzioni ai problemi che ci assillano nella quotidianità. La mente, inoltre, recupera l’abitudine ad affrontare uno alla volta pensieri e compiti, abbandonando l’assillo di essere multitasking. È stato riscontrato anche un progressivo allentamento della tendenza alla “ruminazione”, ovvero a quella sorte di mugugno interiore che ci porta a rivangare continuamente pensieri negativi. Insomma: anche se la pratica si è un po’ persa nella società contemporanea, il silent walking ci fa toccare con mano che il silenzio è davvero d’oro.
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