Dopo l'incidente in diretta Facebook avvenuto ad Alatri (Frosinone), ripreso con lo smartphone dal 30enne che lo ha provocato, parla il marito della donna che era alla guida dell'auto travolta. "Poteva ucciderli tutti solo per avere un like. Quando sono arrivato in strada ho riconosciuto la macchina, era distrutta completamente davanti, c'erano già le ambulanze e io non sapevo su quale delle tre salire", racconta Orlando Corsi. Nello schianto, infatti, sono rimasti feriti - oltre alla moglie - anche i loro due figli, un bimbo di sette anni e una di cinque.
"Basta ascoltare le urla di mia moglie in quel video per comprendere la follia", dice Orlando Corsi a Il Messaggero. Dopo lo scontro, la diretta Facebook non si è interrotta e la donna gridava disperata perché qualcuno aiutasse i suoi figli. "Potevo morire per lo spavento", aggiunge. Il conducente che stava filmando con il telefonino è risultato positivo all'alcoltest e al test antidroga.
"Il punto lo sa qual è? - sottolinea -. È che per questa gente che usa in questo modo i social ce ne è altrettanta che mette like, che segue, che si appassiona. Io non vado a vedere questo sui social. Che uso se ne sta facendo?". Il riferimento è anche alla sfida social a bordo di una Lamborghini, presa a noleggio da un gruppo di youtuber ventenni, terminata con l'incidente a Casal Palocco (Roma), costata la vita a un bimbo di cinque anni.